AIPH 29 – #traccedise: una Startup sulla singolarità femminile tra Vecchio e Nuovo Mondo. Dalla Public History all’imprenditoria sociale giovanile
Data
2019Autore
Iurlano, Giuliana
Arcuti, Silvana
Bino, Giovanna
De Blasi, Deborah
Manni, Daniele
Metadata
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Che cosa accomuna donne così lontane tra loro nel tempo e nello spazio?
Sicuramente, il fatto che alcune di loro abbiano voluto “lasciar traccia di sé” in ambito
politico, religioso, amministrativo, culturale o sociale in contesti difficili, in cui le donne
non avevano voce alcuna o, comunque, lì dove essa era talmente fievole da non poter
essere ascoltata. Dal centro alla periferia, dalla storia locale a quella nazionale e globale,
dal Vecchio al Nuovo Mondo, alcune donne hanno combattuto con decisione questa
tendenza ed hanno “alzato la voce”. Alcune sono riuscite a lasciare un segno; altre sono
state, invece, perseguite per averlo fatto e la loro storia è stata obliata o addirittura
cancellata per moltissimo tempo. Lo scopo di questo panel è quello di riprendere il fil
rouge che le ha unite, di ricostruire un percorso ideale tra donne cronologicamente e
geograficamente lontane per focalizzare il tema dell’impegno femminile in contesti storici
e socio-culturali sicuramente poco recettivi, trasformando quelle singole e singolari
esperienze in un significativo percorso di conoscenza e di formazione, attraverso l’uso
dell’innovazione digitale, che consenta di ricostruire i luoghi, i documenti, la storia.
Gli obiettivi generali del progetto rientrano a pieno titolo nella Digital History, secondo
le modalità della digital storytelling, elaborate dal Center for Digital Storytelling di
Berkeley: 1) il punto di vista è quello di sei donne (la “regina di periferia” Maria
d’Enghien; l’antinomiana Anne Hutchinson; la giornalista broker e candidata alle
presidenziali americane Victoria Claflin Woodhull; l’anarchica Emma Goldman; la
filantropa Clementina Fumarola De Pietro; la non vedente Anna Antonacci), la cui storia
viene ricostruita attraverso una serie di fonti dell’epoca in cui sono vissute; 2) la narrazione mette in evidenza il loro impegno in ambiti diversi e superando ostacoli inimmaginabili, 3)
in un percorso emozionante ed attrattivo; 4) il racconto sarà supportato dalle loro voci,
oltre che da immagini dei luoghi e da musiche di sottofondo proprie del loro periodo
storico; 5) queste ultime costituiranno una colonna sonora che permetterà di cogliere le
sfumature del racconto, secondo 6) un equilibrio narrativo e 8) un significativo ritmo
cadenzato.