AIPH 28 – Trasferimento di conoscenze: la PH tra formazione, innovazione e sfide future
Data
2019Autore
Ibba, Roberto
Tariffi, Flavio
Serreli, Giovanni
Ferino, Jorma
Di Russo, Aldo
Metadata
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Una delle mission più importanti della Public History è il trasferimento di conoscenza in
modo innovativo. Innovazione che non è data soltanto dall’utilizzo delle tecnologie
informatiche e multimediali, ma soprattutto dal metodo di trasmissione di conoscenze: non
più soltanto unilaterale, ma bilaterale e talvolta multilaterale.
La Public History in Italia deve avere l’ambizione di diventare strumento e veicolo di
innovazione culturale e sociale, intesa come elaborazione di nuove modalità e idee per
soddisfare i bisogni delle comunità, al fine di favorire il rafforzamento delle proprie
consapevolezze e capacità (empowerment).
Il public historian ricopre quindi il triplice ruolo di ricercatore, mediatore e divulgatore
di conoscenze storiche che assume, elabora e dissemina con la partecipazione attiva delle
comunità (siano esse locali, patrimoniali, virtuali, etc).
Partendo da questo scenario il panel intende indagare e discutere le modalità innovative
di trasferimento di conoscenza attuate da organizzazioni pubbliche e private, singole o
associate, che operano sul territorio nazionale.
L’applicazione delle ICT alla fruizione dei beni culturali pone oggi nuove sfide sia di
natura tecnica, sia di natura scientifica. Realtà aumentata, intelligenza artificiale, gloving e
big data sono al centro del contributo di Flavio Tariffi, socio di Space Spa, azienda leader
nelle tecnologie per i beni culturali, che ipotizza gli scenari futuri sul trasferimento di
conoscenze storiche e culturali al grande pubblico. Il secondo intervento, curato Giovanni Serreli, dell’ISEM-CNR, esporrà i progetti
realizzati in Sardegna in collaborazione con le comunità: il museo Muda di Las Plassas e la
Rete dei Castelli della Sardegna.
Nel contributo di Jorma Ferino, dell’azienda cagliaritana SJM Tech, si intendono
esplorare le nuove frontiere del gaming come strumento per la didattica e la divulgazione
della storia utilizzando come strumento principale la piattaforma del videogioco. Infine
Aldo Di Russo proporrà un’analisi critica sulle evoluzioni delle tecnologie nel campo dei
beni culturali e della Public History.