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dc.date.accessioned2025-07-11T09:46:01Z
dc.date.available2025-07-11T09:46:01Z
dc.descriptionM. Gara, “AIPH 23 – Monumento in movimento: riqualificazione e risignificazione di opere monumentali in Italia”; “Il progetto Monumento_specific: un nuovo rapporto tra i monumenti e i cittadini nella città di Milano” (G. Uberti); “Fare i conti con il fascismo di pietra. Il caso di Bolzano” (A. Di Michele); “Un monumento virtuale per legare spazio fisico e digitale nel ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale” (G. Dodi); “Iconoclastia, oblio, normalizzazione e privatizzazione: problemi ideologici della conservazione monumentale in Italia” (M. E. Versari) in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 114-119it_IT
dc.description.abstractNegli ultimi anni il valore pubblico e sociale dei monumenti del passato è tornato ad affermarsi nel dibattito pubblico a livello internazionale. Era il marzo del 2015 quando in Sudafrica scoppiava il movimento di protesta #Rhodesmustfall, finalizzato alla rimozione della statua di Cecile Rhodes dall’Università di Cape Town per dimostrare l’esigenza di un’educazione liberata dagli stigmi del colonialismo. Nell’agosto 2017 una campagna simile ha interessato i monumenti confederati statunitensi, concentrandosi a Charlottesville, Virginia, dove ci sono stati violenti scontri tra chi si batteva perché le statue erette alla fine dell’Ottocento in omaggio all’esercito confederato restassero al loro posto e chi invece pretendeva la rimozione in quanto effigi di un regime suprematista bianco. In Italia a mettere in discussione il rapporto del Paese con i monumenti dell’epoca fascista ancora in piedi è stato l’articolo della storica americana Ruth Ben-Ghiat, apparso sul New Yorker il 5 ottobre 2017, sollevando una grande eco mediatica e culturale. Emerge dunque la necessità di una riflessione sugli strumenti di interpretazione dei monumenti come simboli storici dinamici e sulle pratiche di Public History attuabili per affrontare tale questione. Un monumento è il prodotto pubblico e tangibile di un ricordo, di una commemorazione, dell’enfasi politica su un dato fatto o periodo storico e della socializzazione di valori che ne è scaturita. Per questo il significato di un monumento è sempre soggetto alla variabile del tempo. Non solo per il naturale deperimento dei materiali che negli anni compromette la lettura del monumento, ma anche e soprattutto per il modificarsi del contesto memoriale in cui esso viene inserito. Il motivo della commemorazione di personalità, gesta, vittime o eventi all’origine della costruzione di un monumento tende ad essere percepito in modo differente al variare dei valori aggreganti delle comunità locali e nazionali che vi vivono attorno. Perciò si ritiene che il monumento, pur conservando le peculiarità del manufatto, sia soggetto ad assumere significati cangianti, in movimento con le molteplici identità diacroniche e sincroniche del tessuto sociale in cui è posto. La partecipazione attiva delle comunità alla semantica monumentale rende i segni tangibili delle commemorazioni degli oggetti d’interesse per la Public History. In particolare la disciplina può farsi tramite di interazione tra i monumenti e gli individui che li osservano o, in alcuni casi, li dimenticano, promuovendo delle pratiche di risignificazione e riqualificazione di monumenti esistenti o stimolando la creazione di nuovi supporti commemorativi. Il presente panel intende introdurre quattro esperienze italiane che vanno in questa direzione, discutendo progetti multidisciplinari che riguardano cornici storiche e geografiche differenti del nostro Paese. Si prevede inoltre una riflessione conclusiva sulle sfide che la conservazione dei monumenti incontra oggi da un punto di vista storico-artistico, in modo non solo da riunire in un’unica cornice gli spunti e le criticità incontrate dalle pratiche professionali introdotte ma anche di aprire un dialogo con la storia dell’arte, dato il confronto obbligato del public historian con manufatti per lo più caratterizzati da elementi di arte pubblica.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalMetti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History. Pisa, 11-15 giugno 2018it_IT
dc.identifier.citationMarta Gara, “AIPH 23 – Monumento in movimento: riqualificazione e risignificazione di opere monumentali in Italia” in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 114-119it_IT
dc.titleAIPH 23 – Monumento in movimento: riqualificazione e risignificazione di opere monumentali in Italiait_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorGara, Marta
dc.contributor.authorUberti, Giorgio
dc.contributor.authorDi Michele, Andrea
dc.contributor.authorDodi, Giulia
dc.contributor.authorVersari, Maria Elena
dc.date.issued2019
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/7389it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8561
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 114-119it_IT
dc.identifier.isbn978889441081it_IT
dc.subjectStoria e Memoriait_IT
dc.subjectMonumenti e luoghi di memoriait_IT
dc.subjectDigital Public Historyit_IT
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