AIPH 21 – Storia e possibilità nell’internet di massa
Data
2019Autore
Frisone, Domenico Matteo
Lacriola, Michele
Iodice, Antonio
Rubini, Pietro
Metadata
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Come spesso si dice, in Internet c’è di tutto. Quello che non si analizza, però, è a che
livello di compenetrazione una determinata materia sia. Nel caso della Storia, ad esempio,
sono chiaramente fioriti ambiti di nicchia in cui community di appassionati discutono, si
informano e condividono le proprie fonti. Ma qual è lo stato della Storia (e della sua
comunicazione) sui siti di massa, su quelli, insomma, comunemente chiamati social media?
I paper di questo panel si propongono si di analizzare la situazione attuale prendendo
diversi siti di larghissima diffusione mondiale ma anche, ed anzi, soprattutto, di esaminare
le possibilità che questi siti offrono ai public historian per tentare di comunicare ad un
pubblico sempre più interattivo ed ampio. Si analizzeranno sia siti specializzati nella
comunicazione audio video come YouTube e Twitch, che piattaforme più generaliste come
Facebook. È possibile, per dei progetti di Public History, approcciare un pubblico sempre
alla ricerca di intrattenimento seriale ma non serioso, e con necessità ed abitudini tra le più
varie, senza per questo abbandonare la propria mission e senza banalizzare le tematiche
trattate?
Con il suo contributo Michele Lacriola farà un’analisi delle diverse modalità di
divulgazione storica che si possono riscontrare nella piattaforma YouTube, analizzando i
canali italiani e quelli stranieri e raccontando come è nato e si è sviluppato il progetto Pinte
di Storia. Domenico Matteo Frisone analizzerà invece il fenomeno dello streaming di videogiochi
legati alla Storia e del progetto De Bello Ludico, nato con l’obiettivo di agevolare la
trasmissione di nozioni storiche e far partire un dibattito con l’eventuale community su
questo tema. Nell’ultimo intervento Antonio Iodice e Pietro Rubini si concentreranno sui
pro e contro del proliferare di pagine dedicate alla Storia sul social network Facebook,
vagliando le possibilità per il public historian di utilizzare al meglio questo mezzo per la
divulgazione storica.