Nel palazzo del tiranno crudele: il Sogno amoroso di Ercole Bentivoglio
Abstract
Intento del saggio è quello di indagare, all’incrocio fra memorie letterarie e suggestioni visive, il poemetto del 1530 Il Sogno amoroso di Ercole Bentivoglio. Arsenale di tòpoi del genere allegorico-visionario – l’ambientazione idillica, la stagione primaverile, la triade sonno-sogno-risveglio – il componimento mette in scena, all’insegna di una pronuncia ossimorica, l’ambiguità del sentimento amoroso, dall’intrinseca doppiezza destinata a volgersi in autentica crudeltà. Bentivoglio si serve dunque del pretesto onirico quale espediente narrativo per condannare le debolezze umane – in virtù dell’assunto veterotestamentario secondo cui «militia est vita hominis super terram» - e per autenticare in chiave attualizzante la tradizione del poema allegorico. The paper aims to investigate the poem in rhymed octaves, published in 1530, Il Sogno amoroso by Ercole Bentivoglio, at the intersection of literary memories and visual suggestions. Echoing the themes of the Petrarchist lyric - the idyllic setting, the spring season, the triad sleep-dream-awakening - the poem stages, under the banner of an oxymonoric pronunciation, the ambiguity of love, due to its intrinsic duplicity destined to turn into cruelty. Bentivoglio therefore uses the oneiric pretext as a narrative expedient to condemn the weaknesses of the human soul - following the Old Testament assumption that «militia est vita hominis super terram» - and to actualize the tradition of the allegorical poem.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2025/06/sinestesieonline-47-spalanca.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8841