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dc.contributor.authorIorio, Guido
dc.date.accessioned2014-01-20T14:50:33Z
dc.date.available2014-01-20T14:50:33Z
dc.date.issued2013-03-27
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/978
dc.description2011 - 2012en_US
dc.description.abstractNonostante le forti motivazioni religiose e pastorali, il De Natura Boni contra Manichaeos è un’opera altamente filosofica, in cui si raggiungono nuove e inimmaginate vette nella discussione relativa alla problematica Bene-Male. Il Bene è ancora dimostrato come fattore assoluto; il Male è sempre indicato come inesistente sul piano ontologico, ma, ed è questa la vera novità, entrambi i concetti vengono ripresi e scandagliati sul piano cosmologico. Del primo se ne dimostrerà l’esistenza, dell’altro l’inesistenza, non utilizzando più solo ed esclusivamente le argomentazioni abituali, ma coinvolgendo i due aspetti nell’economia del creato (anche materialmente inteso), della natura nelle sue differenti manifestazioni: dal cosmo astronomicamente considerabile, all’umanità nella sua grandiosa spiritualità, ma anche nella sua miseria carnale. In queste cose risiede la novità del De Natura Boni contra Manichaeos: i concetti di Dio, di Libero Arbitrio della Volontà, peccato, pena e, specialmente, quello di materia, assumono, in questa sede, un significato nuovo o sono presentati sotto una luce che ne fa risaltare caratteristiche inedite o, fino ad ora, quanto meno poco considerate anche dallo stesso filosofo. La metafisica del De Natura Boni va incontro alla fisica terrestre per giustificare il Bene negando il Male, a partire anche dagli elementi più insignificanti del creato concreto. Il tutto miscelato alla sua azione di sacerdote, all’impulso missionario, alla misericordia che, ad ogni modo, mise in campo. Una nuova teoresi, quindi, che non esclude la considerazione del Male sotto il profilo ontologico, ma lo completa introducendo l’analisi dell’elemento dinamico in cui è l’azione il vero fattore agente (quindi cosmico), che va a marcare la differenza tra ciò che è buono e ciò che non lo è; è nella considerazione della “destinazione d’uso” e le sue variabili, che si individua il divario tra il positivo e il negativo. [a cura dell'autore]en_US
dc.description.abstractDespite strong religious motivations and pastoral, De Natura Boni contra Manichaeos is highly philosophical work, in which you can reach new and unimagined heights in the discussion on the issue Good-Evil. Good is still shown as a factor absolute evil is always referred to as non-existent on the ontological level, but, and this is the real news, both concepts are taken and probed on the cosmological. The first if they prove the existence, nonexistence of the other, using no more only through the usual arguments, but involving the two aspects in the economy of creation (also materially intended) of nature in its different manifestations, from astronomically considerable cosmos, humanity in its great spirituality, but also in its carnal misery. In these things lies the novelty of the De Natura Boni contra Manichaeos: the concepts of God, of Free Choice of the Will, sin, punishment, and especially that matter, are treated here, a new meaning or are presented in a new light which highlights characteristics or unpublished, up to now, at least little considered also from the same philosopher. The metaphysics of De Natura Boni moves towards terrestrial physics to justify Good denying Evil, even starting from the most insignificant elements of creation concrete. All mixed to its action as a priest, missionary impulse, the mercy which, however, fielded. A new theoresis, therefore, that does not exclude the consideration of Evil under the profile ontological, but the complete introducing the analysis of the dynamic element in which the action is the real factor agent (then cosmic), which goes to mark the difference between what is good and what is not, is in consideration of the "intended use" and its variables, which identifies the gap between the positive and the negative. [edited by author]en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoen_US
dc.titleMomenti e problemi di neoplatonismo nel pensiero di Aurelio Agostino: Il De Natura Boni contra Manichaeosen_US
dc.typeDoctoral Thesisen_US
dc.subject.miurM-FIL/08 STORIA DELLA FILOSOFIA MEDIEVALEen_US
dc.contributor.coordinatoreD'Onofrio, Giulioen_US
dc.description.cicloXI n.s.en_US
dc.contributor.tutorD'Onofrio, Giulioen_US
dc.contributor.cotutorSangermano, Gerardoen_US
dc.identifier.DipartimentoScienze del Patrimonio Culturaleen_US
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