Cosmopolitismi in tensione. L'Unione europea dal cosmopolitismo al neo-liberismo
Abstract
Le forme di solidarietà sociale, la cooperazione internazionale e le strutture dei processi transnazionali che molti commentatori hanno individuato come le basi di un’‘Europa cosmopolita’ sono oggi messe a dura prova. Il processo più che decennale di cosmopolitizzazione apparente sembra retrocedere rapidamente, messo da parte o soggetto ad auto-distruzione. Se gli ultimi decenni hanno lasciato pensare al fatto che delle caratteristiche cosmopolite stessero emergendo con sempre maggiore evidenza e forza (anche se in modo non uniforme e controverso) sia rispetto alla Unione Europea (UE) come entità politico-giuridica sia all’interno dei suoi confini, oggi lo smantellamento del tessuto di vita ‘europea’ sembra puntare nella direzione opposta. Il saggio si pone la domanda di quanto davvero l’UE fosse cosmopolita prima dell’attuale crisi, e in che modo questa ha minato le sue caratteristiche cosmopolite. La tesi proposta è che l’UE è sempre stata, fin dalle origini, un’entità ambivalente dal punto di vista cosmopolita, in quanto strutturata su un cosmopolitismo
liberal-economico basato sul mercato e su una concezione fondata sui diritti di cittadinanza e sulla democrazia, cioè una sorta di cosmopolitismo giuridico-politico. Entrambe le forme di cosmopolitismo sono sempre esistite in un rapporto ambivalente. Tuttavia, dalla fine degli anni Settanta, da quando cioè il cosmopolitismo liberal-economico è mutato in cosmopolitismo neo-liberista, la tensione tra i due è cresciuta in maniera evidente ed ha raggiunto un punto di rottura. Il saggio è una diagnosi della natura e delle conseguenze di questa situazione.
URI
http://www.paperscse.unisa.ithttp://hdl.handle.net/10556/2963
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-1278