La sfida dell'identità per l'Europa
Abstract
L'Europa ospita il 12% della popolazione mondiale, produce il 22% del PIL mondiale, è la seconda potenza economica in termini nominali (dopo gli USA), primo importatore al mondo di energia e il primo fornitore di aiuti ai Paesi in via di sviluppo. È un gigante economico, ma anche un nano politico e un verme militare. Tale frase è attribuita a Henry Kissinger, forse rivolta all'Europa, o forse alla Germania - la cui interscambiabilità desta timori reconditi. La strutturazione di un'identità europea si inquadra in un percorso intrapreso dagli Stati membri a partire dal secondo dopoguerra. Gli equilibri internazionali e le fragilità interne motivarono l'investimento nell'attore comunitario, forse sopravvalutando la disponibilità all'identificazione di strategie condivise, in nome dell'interesse dei Paesi membri. L'odierna impasse in cui versa tale percorso rivela una fragilità originaria dell'Unione sul piano dell'identità storica e sociale. A tale riguardo, la sociologia ha fornito, in tempi non sospetti, alcune chiavi interpretative per la decodifica dei fenomeni di strutturazione e di disaggregazione dell'identità, in questo caso europea.
URI
http://www.paperscse.unisa.ithttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/3730
http://dx.doi.org/10.14273/unisa-1958