'Il durevole segno luminoso’. Vittorio Bodini e Rafael Alberti
Abstract
Il saggio approfondisce, anche attraverso lo studio di lettere e altri documenti inediti, il rapporto di amicizia e collaborazione artistica che lega il poeta e traduttore salentino Vittorio Bodini (1914-1970) e il poeta andaluso Rafael Alberti (1902-1999), intensificatosi a Roma fra il 1963, inizio dell’esilio italiano di Alberti, e il 1970, anno della prematura scomparsa di Bodini. Già dalle primissime fasi appare chiaro che il loro non è un semplice rapporto fra traduttore e autore, ma si tratta, piuttosto, della relazione fra un poeta e un altro poeta, o meglio fra uno scrittore ancora in cerca della sua voce più autentica e quello che egli considera un suo ‘fratello maggiore’. Il motivo della meridionalità, per esempio, con tutto il suo portato di cromatismi, penombre, il suo «sentimento drammatico dell’amore e dell’odio» – sono parole di Alberti – è uno dei tratti che accomunano le loro opere. This essay deepens, also through the study of letters and other unpublished documents, the relationship of friendship and artistic collaboration that binds the poet and traslator from Salento Vittorio Bodini (1914-1970) and the andalusian poet Rafael Alberti (1902-1999), intensified between 1963, the beginning of Alberti’s Italian exile, and 1970, the year of the untimely death of Bodini. From the beginning it is clear that is not a simple relationship between a traslator and an author, but rather the relationship between a poet and another poet, or rather between a writer still in search of his most authentic voice and the he regards as his ‘big brother’. The motif of the merionality, for exampe, with all its colors, its dimness, its “dramatic feeling of love and hatred” -these are Alberti’s words- is one of the features that unite their works.