“Alla sua cara Itaca Ulisse”. Viaggi e naufragi nel ‘Canzoniere’ di Saba
Abstract
Lo studio intende passare in rassegna immagini di viaggi e naufragi presenti nel Canzoniere di Umberto Saba. Se nelle Poesie dell’adolescenza e giovanili il viaggio richiama moduli fiabeschi, costituendosi come vero e proprio sogno infantile, nelle liriche di Parole e Mediterranee al tono favoloso si sovrappone il richiamo al mito, in particolare nel riferimento ad Ulisse. Eppure in Cielo (in Uccelli: «Non chiedo altro. / Fumare / la mia pipa in silenzio come un vecchio / lupo di mare»), il messaggio definitivo che il poeta ci consegna è quello di un vecchio marinaio sazio di viaggi e derive, un tempo sospinto eternamente al largo, e infine rimasto a contemplare, dalla riva e dalla distanza offerta dal tempo, le tappe della propria vita. In this tudy we intend to review images of sea voyages and shipwrecks in Umberto Saba’s ‘Canzoniere’. If in ‘Poesie dell’adolescenza e giovanili’ the sea voyage recalls fabulous forms, constituting itself as a child’s dream, in the lyrics of ‘Parole’ and ‘Mediterranee’ the fabulous tone is a accompanied by the reference to the myth, in particular to Ulysses. However in ‘Cielo’ (in ‘Uccelli: «Non chiedo altro. / Fumare / la mia pipa in silenzio come un vecchio / lupo di mare»), the poet looks like an old sailor full of sea voyages, tiredof being pushed eternally offshore, and remained to conteplate his life from the shore and the distance offered by time.