Mario Luzi. Dall’“esistenzialismo tragico” all’approdo alla luce nel loquace silenzio della Parola
Abstract
Il saggio esamina brevemente l’intera produzione poetica di Luzi che appare bilanciata tra due poli distinti ma non irrelati in quanto sottesi e riducibili a un’unità inconsutile e archetipicoteleologica che li invera come riflessi dialettici di una necessaria complementarietà strutturale manifestantesi sul piano stilistico e su quello escatologico, quale riverberazione in prospettiva metafisico-anagogica dell’ascésa-ascèsi del poeta sul proscenio della vita. Dalla dimensione orizzontale a quella verticale, ossia dall’esperienza ermetica delle origini alla successiva immersione nella vita e “nell’opera del mondo”, intese come itinerarium ad lucem, in una visione cristiana della vita e in una problematica ricerca di senso e di inesausta interrogazione, spesso senza risposta, il poeta perviene agli enigmatici aspetti dell’esistenza, fino all’approdo definitivo del silenzio abbagliante, che è la voce stessa di Dio. The present essay investigates the whole poetic production by Luzi which seems to balance between two different but interrelated points as they belong to an unalterable and archetypical-teleological unit; such a necessary structural complementarity (at a stylistic and eschatological level) represents - according to a metaphysical-anagogical perspective – the rise-ascesisi of the poet to the proscenium of life. From the horizontal to the vertical dimension, from the hermetic experience of origins to the subsequent immersion in life and “in the work of the world” (seen as ‘itinerarium ad lucem’, according to a Christian view of life in a problematic search for sense and questions with no answears) the poet perceives the enigmatic aspect of existence till the final silence which is the voice of God.