Il disegno come soggetto teorico-critico e regione letteraria nel primo Ottocento francese. Da Baudelaire a Baudelaire
Abstract
Nel sostanziare un versante specifico della riflessione sull’arte, la poetica e la filosofia del disegno vengono indagate alla luce delle teorie che trovano alimento nella seconda metà del XIX secolo in rapporto privilegiato con la critica d’arte e il pensiero visivo rivoluzionato e reinventato da Charles Baudelaire. Il dibattito che segue, coinvolgendo artisti, – vedi Eugène Delacroix e Constantin Guys –, scrittori, poeti, filosofi, non, ovviamente, unicamente francesi, si sarebbe concentrato sulla natura del disegno, variamente atteso ed inteso come scrittura visuale, pura astrazione, sfera creativa sottratta a ogni traduzione pragmatica, esito di pura immaginazione, o, in antitesi, strumento di forte pervasività comunicativa con non sotterranee implicazioni di ordine politico e sociale. In this essay, the poetics and philosophy of drawing are dealt with as a specific stage of thought on art. In particular, they are analysed in the light of the theories developed in the second half of 19th century in relationwith the art criticism and visualvthought revolutionised and reinvented by Barles Baudelaire. The ensuing debate – which involved several artisits, writers, - see Eugène Delacroix and Constantin Guys – poets, and philosophers, mostly, but not esclusively, French – will focus on the nature of drawing, which was variously considered as a kind of visual writing or pure abstraction, as a acreative sphere devoid of any practical connections, as pure imaginatice work, or, in antithesis, as medium of communication with social and political implications.