Dentro e fuori nell’Infinito di Bruno, Leopardi e Gentile
Abstract
L’articolo è un omaggio alla filosofia nolana considerata alla luce di grandi punti di convergenza programmatica sia con l’asistematico pensiero espresso dal Leopardi nello “Zibaldone” sia con il punto di approdo della filosofia neoidealistica gentiliana. La grandezza di Giordano Bruno sta nell’aver anticipato considerazioni scientifiche e ricerche attuali. Il suo merito filosofico è di aver mostrato, prima di ogni altro, come la rilettura critica della tradizione culturale antica non debba essere posta, in nessun caso, in relazione a trascurabili – ai fini del generale sviluppo dello spirito – esigenze di ordine meramente politico. Così ad uscirne sconfitte non furono certo le sue idee innovative, bensì le prospettive di sviluppo che l’atteggiamento conservatore negò alla dottrina cristiana. The essay is a tribute to nolan philosophy in the light of great points of programmatic convergence with the asystematic thought expressed by Giacomo Leopardi and, then, by Gentile’s idealistic philosophy. Giordano Bruno’s greatness lies in the fact that he anticipated scientific considerations and current research. He showed how critical reading of the ancient cultural tradition should not be placed in relation to negligible – for the purposes of the general development of the spirit – political requirements. His innovative ideas were not however defeated. The perspectives of development of Christian doctrine were reduced becausee of her conservative attitude.