I manoscritti di Orazio De Attellis nella Biblioteca Nazionale di Napoli
Abstract
La ricerca si propone di far conoscere l’importanza delle opere di Orazio De
Attellis, uno scrittore molisano vissuto tra il XVIII e il XIX secolo, attraverso l’edizione
critica di due dei suoi manoscritti rimasti fino ad oggi pressoché sconosciuti:
l’autobiografia Vicende di un gentiluomo, scritta nel 1845 negli Stati Uniti, e I miei
casi di Roma sotto il Triumvirato Mazzini, Armellini e Saffi, un’opera autobiografica
scritta a Roma nel 1849. I due manoscritti, con molti altri autografi e documenti
riguardanti la vita di De Attellis, sono attualmente conservati presso la Biblioteca
Nazionale di Napoli Vittorio Emanuele III.
Le due opere autobiografiche di De Attellis rappresentano una testimonianza storica di
rilievo in quanto la storia personale dell’autore è strettamente connessa alla storia
politica italiana degli anni in cui ha vissuto. Durante tutta la sua esistenza, Orazio De
Attellis fu impegnato nella lotta per il raggiungimento degli ideali di libertà e di unità
nazionale italiana, sia attraverso la partecipazione diretta agli eventi che scandivano in
quegli anni la storia del Risorgimento italiano, sia attraverso un’intensa attività
pubblicistica.
Nonostante l’importanza storica degli scritti deattellisiani, esistono pochi studi
che lo riguardano. Tra questi, ricordiamo i saggi di Maria Bizzarrilli e di Nino Cortese,
risalenti agli anni Trenta del Novecento, e lo studio più recente di Luciano Rusich,
risalente agli inizi degli anni Ottanta. Al fine di ricostruire la sua biografia, questi
studiosi si sono serviti dei manoscritti di De Attellis citandone qualche passo nei loro
studi, ma nessuno di essi si è dedicato all’edizione critica di almeno uno di questi testi.
Possiamo dunque affermare che, a tutt’oggi, l’opera di questo scrittore è globalmente
inedita e pressoché sconosciuta.
Avendo realizzato gran parte del lavoro di edizione critica delle Vicende di un
gentiluomo nel 2016, in occasione del lavoro di tesi magistrale, ho inaugurato il mio
dottorato con la trascrizione del manoscritto I miei casi di Roma, per poi approfondire lo
studio del contesto storico in cui l’opera è stata concepita. Durante questa prima fase del
percorso di ricerca, il lavoro relativo all’edizione critica de I miei casi di Roma è stato
interamente realizzato. Le tre sezioni che costituiscono il manoscritto, ossia la Sinopsi biografica, il Giornale relativo agli eventi del 1849 e gli scambi epistolari posti alla fine
dell’opera, sono stati completamente trascritti e corredati da un apparato critico.
L’opera autobiografica I miei casi di Roma nasce dal desiderio di De Attellis di
denunciare il trattamento riservatogli dal triumvirato romano e in particolare da Mazzini,
che non aveva accettato la sua collaborazione nella difesa della Repubblica romana.
Dunque, quest’opera autobiografica costituisce sostanzialmente un'apologia del suo
operato politico-militare nel contesto delle Repubbliche toscana e romana del 1849. .. [a cura dell'Autore] The aim of this research is to introduce the importance of Orazio De Attellis, a
Molisan writer who lived between the eighteenth and the nineteenth century, by realising
the critical edition of two of his works still unknown, that is to say the autobiography
Vicende di un gentiluomo, written in 1845 in the United States, and I miei casi di Roma
sotto il Triumvirato Mazzini, Armellini e Saffi, an autobiographical work, written in
Rome in 1849. These two manuscripts, with other original manuscripts and documents
concerning the author’s life, are stored at the National Library of Naples. These works
are of a great historical value because the author’s biography is closely connected with
the Italian political history of the years he lived. During his whole life, Orazio De
Attellis tried to achieve the ideals of freedom and Italian national unity, both through
direct participation to the events of the Italian Risorgimento and through his
publications.
Despite the historical importance of De Attellis’ works, there are very few studies
on this subject, among them, those of Maria Bizzarrilli and Nino Cortese, dating from
the 1930s, and the most recent study of Luciano Rusich, which dates back to the
beginning of the 1980s. These researchers used the manuscripts of De Attellis to
reconstruct his biography, but none of them dealt with the critical edition of these texts.
There is therefore a real interest in their publication.
As I realized most of the work about the critical edition of the autobiography
Vicende di un gentiluomo in 2016, during my Master thesis, I started my doctoral
course with the transcription of the manuscript I miei casi di Roma. The three parts
which compose the manuscript, that is to say the Sinopsi biografica (a chronology of De
Attellis’ life), the journal containing the events of 1849 and the letters placed at the end
of the work, have been completely transcribed and accompanied by a critical apparatus.
De Attellis wrote I miei casi di Roma to denounce the treatment of the Roman
Triumvirate, especially of Giuseppe Mazzini, who did not accept his collaboration in the
defense of the Roman Republic. Thus, this work is essentially an apology for his political military actions in the context of the Tuscan and Roman republics of 1849. .. [edited by Author]