Mutuo riconoscimento e acquisizione dell’e-evidence nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia tra vecchi e nuovi strumenti di cooperazione giudiziaria penale
Abstract
La rivoluzione cibernetica ha segnato il destino della società e sta contribuendo ai radicali
cambiamenti sociali ed economici. Il progresso scientifico e tecnologico ha amplificato i
confini della coscienza e della conoscenza modificando gli assetti sociali e relazionali.
Nei procedimenti penali, potrebbe dimostrarsi necessario acquisire dati elettronici
presenti in internet. Questi possiedono caratteristiche proprie che impongono un
ripensamento anche dei rapporti di cooperazione transnazionale, qualora abbiano natura
allogena.
È, dunque, utile concentrare l’attenzione sugli strumenti presenti e futuri sviluppati
nell’ambito della cooperazione giudiziaria in materia penale per l’acquisizione della
prova digitale.
In particolare, oggetto di analisi sono gli strumenti attualmente esistenti e in via di
formazione, la cui funzione consiste nell’acquisizione da parte di un’autorità di emissione
di dati elettronici conservati all’estero da un internet service provider.
In tal senso, ci si chiede se gli strumenti già esistenti si siano rivelati efficaci e perché gli
ordinamenti statuali e i prestatori di servizi hanno reagito innanzi ai vuoti normativi con
la voluntary disclosure in attesa di una disciplina più efficiente. Oggetto di valutazione
sono gli strumenti della cooperazione giudiziaria specificamente dedicati, analizzati
considerando il rapporto tra autorità e libertà, al fine di stabilire se riescono a garantire
un equilibrio tra le esigenze contrapposte, rappresentate da un lato dagli interessi alla
repressione dei reati ed alla sicurezza internazionale ed interna, dall’altro dall’interesse
dei singoli al rispetto dei diritti fondamentali coinvolti nelle attività di acquisizione dei
dati elettronici.
Lo studio approfondisce anche l’attività dell’Unione europea nella creazione di strumenti
di ultima generazione. Ulteriore obiettivo è capire se è stato avviato un progressivo
abbandono del principio di territorialità, se vi sia una sovrapposizione tra strumenti e se
l’eccessiva produzione normativa non rischi di rendere caotico il contesto in cui
opereranno le autorità giudiziarie.
La struttura del lavoro è frutto di un’attenta analisi delle fonti e della disciplina dedicata
al tema. È adoperato un rigido approccio metodologico basato sull’interpretazione
sistematica degli istituti, letti sotto la lente di ingrandimento della tutela dei diritti
fondamentali contemperati mediante l’applicazione del principio di proporzionalità, alla
ricerca di un delicato equilibrio tra valori contrapposti.
Teleologia ed assiologia saranno gli elementi che guideranno l’analisi degli strumenti,
alla ricerca di possibili vuoti normativi o imperfezioni del sistema in corso di formazione
dedicato all’acquisizione delle prove elettroniche transnazionali.
A tal fine, il lavoro si compone di cinque capitoli. Un primo capitolo, avente lo scopo di
spiegare l’attualità dell’indagine ed il contesto sociale in cui si è sviluppata l’esigenza di
strumenti per l’acquisizione della prova elettronica transnazionale; un secondo capitolo,
utile a tracciare i principi strutturali su cui si regge la cooperazione giudiziaria in materia
penale, che faranno da cornice agli strumenti per l’acquisizione della formazione della
prova elettronica; un terzo capitolo, che analizza nello specifico gli strumenti a carattere
internazionale; un quarto capitolo, con il quale si approfondiscono gli strumenti
dell’Unione europea; un ultimo capitolo, ove si traggono le conclusioni del lavoro, a
seguito dello studio dei dati raccolti. [a cura dell'Autore] The cyber revolution has marked the fate of society and is contributing to radical social
and economic changes. Scientific and technological progress has amplified the
boundaries of consciousness and knowledge by changing social and relational structures.
In criminal proceedings, it may prove necessary to acquire electronic data on the internet.
These have their own characteristics that require a rethinking of transnational cooperation
relations, if they have an allogenous nature.
Therefore, it is useful to focus on the present and future tools developed in the field of
judicial cooperation in criminal matters for the acquisition of digital evidence.
In particular, the subject of analysis are the instruments currently existing and being
developed, whose function consists in the acquisition by an issuing authority of electronic
data stored abroad by an internet service provider.
In this sense, the question arises as to whether existing instruments have proved effective
and why the state systems and service providers have reacted to the regulatory gaps with
voluntary disclosure pending a more efficient discipline. Specifically dedicated
instruments of judicial cooperation are the object of evaluation, analyzed by considering
the relationship between authority and freedom, in order to establish whether they succeed
in ensuring a balance between the opposing requirements, represented on the one hand
by the interests of crime suppression and international and internal security, and on the
other hand by the interest of individuals in respecting the fundamental rights involved in
electronic data acquisition activities.
The study also explores the European Union's work in creating state-of-the-art tools. A
further objective is to understand if a progressive abandonment of the principle of
territoriality has been initiated, if there is an overlap between instruments and if the
excessive production of legislation does not risk making the context in which the judicial
authorities will operate chaotic.
The structure of the work is the result of a careful analysis of the sources and discipline
dedicated to the theme. A strict methodological approach based on the systematic
interpretation of the institutes is adopted, read under the magnifying glass of the
protection of fundamental rights balanced through the application of the principle of
proportionality, in search of a delicate balance between opposing values.
Teleology and axiology will be the elements that will guide the analysis of the
instruments, in search of possible regulatory gaps or imperfections of the system being
trained dedicated to the acquisition of transnational electronic evidence.
To this end, the work consists of five chapters. A first chapter, with the aim of explaining
the topicality of the survey and the social context in which the need for tools for the
acquisition of transnational electronic evidence has developed; a second chapter, useful
to outline the structural principles on which judicial cooperation in criminal matters is
based, which will frame the tools for the acquisition of electronic evidence; a third
chapter, which specifically analyses international instruments; a fourth chapter, which
explores the instruments of the European Union; a final chapter, where the conclusions
of the work are drawn, following the study of the data collected. [edited by Author]