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dc.contributor.authorGuaragnella, Pasquale
dc.date.accessioned2013-11-18T10:41:02Z
dc.date.available2013-11-18T10:41:02Z
dc.date.issued2011
dc.identifier.citationGuaragnella, Pasquale. “Galileo e Le lettere solari.” «Testi e linguaggi» 5(2011):19-39. [Studi monografici. Letteratura e scienza, a cura di M. Bottalico, M.T. Chialant, L. Perrone Capano]en_US
dc.identifier.issn1974-2886en_US
dc.identifier.urihttp://hdl.handle.net/10556/787
dc.description.abstractUna riflessione sullo stile di pensiero e sulle scelte linguistiche di Galileo potrebbe significativamente prendere avvio da un singolare scambio epistolare iniziato nel 1612, che vede come protagonisti Marco Welser, duumviro di Augusta, Cristoph Scheiner, professore di matematica all’Università di Ingolstadt, e, naturalmente, Galileo, che Welser aveva conosciuto quando «gli [a Galileo] aveva sottoposto alcuni dubbi […] circa la montuosità della luna». Le forme e i tempi di una conversazione a distanza tra Welser, Scheiner e Galilei si iscrivono in una tipologia di discorso inteso a muovere gli interlocutori intorno a un tema astronomico quale era quello delle macchie solari, passando attraverso il fervente dibattito sulla “nuova scienza” di cui, particolarmente a Venezia e a Padova, erano promotori, oltre a Galilei, anche Paolo Sarpi e Santorio Santorio. Il dibattito a distanza di Galileo con Welser e in particolare con Scheiner non manca di toni aspri, a volte polemici: questo stesso dibattito si pone come prologo della riflessione galileiana consegnata a opere come Il Saggiatore e il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.en_US
dc.format.extentP. 19-39en_US
dc.language.isoiten_US
dc.publisherRoma : Caroccien_US
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoen_US
dc.titleGalileo e Le lettere solarien_US
dc.typeArticleen_US
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