Per Dante Della Terza

Abstract

La studiosa ricorda con un senso di vivo compiacimento la partecipazione di Dante Della Terza ai convegni di Bressanone: ritrovi estivi, fortemente voluti da Gianfranco Folena, tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, dove lo studioso e critico ‘dei due mondi’ fu presente a partire dal 1976 per oltre un decennio. Della Terza, tra sferitosi negli Stati Uniti da circa un ventennio, si sentì immediatamente attratto da quegli incontri, dalla loro apertura internazionale, che stuzzicava quel desiderio di interscambio tra mondi e culture diverse che fu componente primaria della sua cultura e della sua esperienza intellettuale. La studiosa ripercorre minutamente i temi trattati nel corso dei quindici convegni (dal ‘76 al ’91) ai quali Della Terza prese parte attiva, mentre si dipana vano i temi centrali della sua ricerca: dalla riflessione sui metodi di analisi del testo nella critica americana, al discorso su Panofsky, Meiss e l’iconologia letteraria, agli interventi sul Machiavelli, e soprattutto sul Tasso e sul Vico, tra gli autori più amati e più ricorrenti nella sua riflessione critica. Ben evidente anche la sua ammirazione per De Sanctis che fu sicuramente il suo punto di riferimento costante. E proprio nel corso di quegli anni di appassionata vivacità intellettuale Della Terza confermava i suoi interessi di studio e il suo metodo di lavoro, facendo emergere con chiarezza gli autori più amati e le linee guida della sua ricerca.

The scholar recalls with a sense of deep satisfaction the participation of Dante Della Terza in the conferences of Bressanone: summer gatherings, strongly desired by Gianfranco Folena, between the Seventies and Eighties of the last century, where the scholar and critic 'of two worlds' was present since 1976 for over a decade. Della Terza, who moved to the United States about twenty years ago, felt immediately attracted by those meetings, by their international openness, which stimulated that desire for exchange between different worlds and cultures that was a primary component of his culture and intellectual experience. The scholar retraces in detail the themes covered during the fifteen conferences (from '76 to '91) in which Della Terza took an active part, while the central themes of her research unfolded: from the reflection on the methods of textual analysis in American criticism, to the discussion on Panofsky, Meiss and literary iconology, to the interventions on Machiavelli, and above all on Tasso and Vico, among the most loved and most recurring authors in his critical reflection. His admiration for De Sanctis was also evident and was certainly his constant point of reference. And precisely during those years of passionate intellectual vivacity Della Terza confirmed his study interests and his working method, clearly bringing out the most beloved authors and the guidelines of his research.