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dc.contributor.authorGiulio, Rosa-
dc.date.accessioned2021-05-20T08:06:48Z-
dc.date.available2021-05-20T08:06:48Z-
dc.date.issued2020-
dc.identifier.citationGiulio, Rosa. “Fantastico pirandelliano e la città moderna.” Sinestesie, XVIII(2020): 313-338it_IT
dc.identifier.issn1721-3509it_IT
dc.identifier.urihttps://www.sinestesierivistadistudi.it/la-letteratura-italiana-oltre-i-confini/it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/5375-
dc.identifier.urihttp://dx.doi.org/10.14273/unisa-3497-
dc.description.abstractNella città moderna di molte opere di Luigi Pirandello tutto sembra dipanarsi in un’apparente verosimiglianza naturalistica; eppure, tutto rinvia a un “oltre”, alle linee spezzate di una realtà urbana diversa da quella vera, a una città metafisica e fantastica, il cui senso, come un messaggio a chiave, rimane oscuro e analogico. La grande metropoli, con le prime macchine-mostri per produrre film ed enormi profitti, le spettrali stanze sotterranee degli stabilimenti cinematografici, il sudicio ospizio di mendicità, squallido come un sottosuolo dostoevskiano, appare sospesa in una dimensione onirica. Nel buio notturno, le sue vie e le sue piazze deserte sembrano immerse in uno stupore attonito, come se dovessero rivelare un inquietante segreto, mentre, in dissonanza totale con la loro surreale immobilità, le acque del Tevere nel loro moto incessante allegoricamente epifanizzano non solo l’ininterrotto flusso vitale, ma anche il vuoto “Nulla”, di ascendenza leopardiana, l’assenza di una realtà rassicurante.it_IT
dc.description.abstractIn the modern city of many works by Luigi Pirandello everything seems visible and unraveled in an apparent naturalistic verisimilitude; yet, everything refers to a “beyond”, to the broken lines of an urban reality different from the real one, to a metaphysical and fantastic city, whose meaning, like a key message, remains obscure and analogical. The great metropolis, with the first monster-machines to produce films and huge profits, the ghostly underground rooms of the film establishments, the filthy hospice of begging, as dingy as a dostoevskian subsoil, appears suspended in a dreamlike dimension. In the dark night, its streets and its deserted squares seem to be immersed in astonished stupor, as if they reveal a disturbing secret, while, in total dissonance with their surreal immobility, the waters of the Tiber in their incessant motion allegorically epiphanize not only the uninterrupted flow of life, but also the void “Nothing”, of Leopardi’s ancestry, the abstance of a reassuring reality.it_IT
dc.format.extentP. 313-338it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherAvellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesieit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.subjectPirandelloit_IT
dc.subjectRomait_IT
dc.subjectCinemait_IT
dc.subjectSurrealeit_IT
dc.subjectSurrealit_IT
dc.titleFantastico pirandelliano e la città modernait_IT
dc.typeJournal Articleit_IT
È visualizzato nelle collezioni:Sinestesie. 2020. XVIII. La letteratura oltre i confini

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