Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/5756
Abstract: Da tempo si avverte e si discute la crisi della storia. Occorre interrogarsi sul “fare storia” ma anche sulla sua narrazione, sulla ricezione che essa ha nel pubblico, attraverso una sua sempre più corale e attiva fruizione. Si costituisce intanto l’Associazione italiana di Public History (AIPH). La storia è una questione pubblica, in contesti che trasformano figure diverse in public historians. Il panorama dei luoghi, mezzi e linguaggi, è ampio: musei multimediali e interattivi, mostre ed esposizioni, edicole e librerie nei luoghi di passaggio, film e documentari, romanzi storici, anniversari e commemorazioni, rievocazioni storiche, festival e “processi”, teatro civile, politiche culturali pubbliche, commissioni di inchiesta e di arbitrato, televisione, radio, siti web, social media. Si tratta di altro e di più rispetto all’“uso pubblico della storia” ovvero all’abuso politico che di essa si è fatto. Si va delineando una peculiare “via italiana” alla Public History, ricca di esperienze professionali e linguaggi plurali: “fare e raccontare storia, per e con il pubblico”.
È visualizzato nelle collezioni:Saggi e studi monografici / Essays and monographic studies

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