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Abstract: Il saggio prende le mosse dalla polemica sorta negli anni Settanta tra Edoardo Sanguineti e Alberto Moravia a partire da una puntata della trasmissione “Match” intorno al ruolo dell’intellettuale e alla recensione sanguinetiana del romanzo “La vita interiore”. Viene preso in esame lo Scribillo “Il sogno di una cosa” («Paese Sera», 30 marzo 1978), in cui Sanguineti riflette sul «paradossale statuto dell’intellettuale» negli Anni di Piombo, e rapportato agli ultimi versi di “Postkarten 62”, che «mostra le cicatrici» del dibattito sulla praticabilità del mestiere dell’intellettuale «presentando un soggetto angosciosamente consapevole della propria precarietà prichica ed esistenziale».
Appears in Collections:Sinestesie. 2021. XXI. Ritratto/i di Sanguineti 1930-2021/20

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