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Abstract: La digitalizzazione delle fonti consente un processo di narrativizzazione della fonte stessa, rendendola parte intellegibile del discorso storico. In una chiave costruzionista, osservare la fonte come un’unità narrativa rende possibile immaginare nuove forme di messa in scena della fonte, liberandola de facto dall’archivio stesso e consegnandola allo spazio di lavoro dello storico. Non solo, l’accessibilità e l’interoperabilità delle fonti digitali consente un nuovo livello di fruizione dell’archivio che diventa accessibile e comprensibile anche per i non addetti ai lavori. La messa in scena delle storie individuali e collettive, la narrazione a tutti i pubblici possibili permette di operare un “rammendo” culturale e identitario, restituendo al pubblico la spontanea inclusività e il sedime democratico degli archivi.
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