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http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/5951
Abstract: | Com’è stato per la storia delle donne, “l’ingresso” delle comunità Lgbtq+ nella narrazione storica e d’attualità ha comportato e sta comportando un faticoso cambio di prospettiva: nel linguaggio, nei contenuti, nell’impostazione e nella visione stessa in base alla quale affrontiamo e divulghiamo i temi di interesse della public history. Cercheremo prima di esplorare brevemente quanto l’inerzia (involontaria? Volontaria?) del linguaggio storiografico, su eventi e personaggi le cui vicende, il cui orientamento sessuale e la cui stessa identità costituiscono di per sé una sfida alla norma binaria del genere, condizioni la narrazione a livello mainstream e quindi renda più difficile un approccio scientifico e una divulgazione comprensibile. Cercheremo poi di indagare come i media abbiamo avviato una diversa narrazione e scelto un nuovo linguaggio e quali ostacoli continuino a incontrare. Infine tenteremo di capire come, proprio dai media, dai social e dalla moderna storiografia, possano arrivare nuovi strumenti e pratiche per una public history che non solo faccia suoi i temi connessi alle comunità Lgbtq+ ma renda effettivo, a livello di massa, un nuovo approccio all’interpretazione e alla memoria storica. Se esistano problemi nel “travaso” di queste esperienze. E, viceversa, quanto questo travaso possa aiutare in generale la crescita della public history fuori dal contesto Lgbtq+. |
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