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Titolo: AIPH 36 – Luoghi di memoria, patrimonio culturale e narrazioni della storia. Il caso di Fossoli
Autore: Mira, Roberta
Salerno, Daniele
Luccaroni, Andrea
Losi, Marika
Parole chiave: Storia e Memoria;Monumenti e luoghi di memoria;Insegnare la Public History;Scuole, insegnanti e Public History
Data: 2019
Editore: AIPH - Associazione Italiana di Public History
Citazione: Roberta Mira, “AIPH 36 – Luoghi di memoria, patrimonio culturale e narrazioni della storia. Il caso di Fossoli” in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 185-189
Abstract: L’ex campo di Fossoli, oggi memoriale e centro di documentazione, è un caso esemplare di intreccio tra luogo di memoria e Public History. La presenza di Fossoli e il suo rapporto con il territorio hanno costituito e costituiscono un elemento centrale della costruzione della memoria, della sua narrazione e delle politiche pubbliche legate a storia e memoria a livello locale e nazionale. Fossoli non si presenta infatti come mero luogo di memoria limitato al sito in cui sorgeva l’ex campo – che di per sé ha avuto una vicenda storica complessa e stratificata – ma ha la peculiarità di aver conosciuto più destinazioni d’uso, di essere al centro di un importante progetto di recupero e valorizzazione, e di far parte di un sistema integrato con il Museo Monumento al Deportato di Carpi e con il centro di documentazione, ricerca e didattica della Fondazione Fossoli. Nato nel 1942 come luogo di prigionia per militari britannici catturati dai fascisti, dopo il settembre 1943 e fino all’estate del 1944 Fossoli divenne un campo di transito e deportazione nei Lager nazisti per ebrei e oppositori politici, per poi trasformarsi in un campo per rastrellati da trasferire in Germania come manodopera forzata. Dopo la guerra il campo ospitò profughi stranieri, prigionieri di guerra e fascisti; dal 1947 fu sede della comunità di Nomadelfia creata per bambini orfani e abbandonati e tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta del villaggio San Marco per profughi giuliano-dalmati. A questa stratificazione di storie corrisponde una pluralità di significati messi in luce dal contributo di Daniele Salerno che ruota attorno all’interazione tra campo ed evento e al peso di questa nel determinare lo spazio e i suoi caratteri semiotici. L’intervento di Andrea Luccaroni si concentra sulle trasformazioni del sito storico da un punto di vista topografico e architettonico, interrogandosi su come tali mutamenti incidano sulla narrazione della storia e delle memorie del luogo. Infine Marika Losi entra nello specifico della progettazione didattica della Fondazione Fossoli e ci restituisce esempi concreti di Public History attraverso lo scambio reciproco tra luogo di memoria e sua traduzione didattica.
Descrizione: R. Mira, “AIPH 36 – Luoghi di memoria, patrimonio culturale e narrazioni della storia. Il caso di Fossoli”; “Campo ed evento. Fossoli come spazio semiotico” (D. Salerno); “Memorie visibili e invisibili. Trasformazioni architettoniche e topografiche dell’ex campo di concentramento di Fossoli (1942-1989)” (A. Luccaroni); “La didattica del luogo di memoria. Progettazione e realizzazione a partire dal caso del campo di Fossoli” (M. Losi) in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 185-189
URI: https://aiph.hypotheses.org/7389
http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8537
ISBN: 978889441081
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