Trasformazioni del paesaggio nel territorio di Segesta tra VII e II SECOLO a.C.
Abstract
La ricerca propone un’analisi delle dinamiche di popolamento che hanno caratterizzato la
parte di territorio compresa all’interno dei confini comunali di Calatafimi-Segesta tra il VII
ed il II secolo a.C., attraverso una revisione critica dei dati del survey condotto
dall'Università di Siena negli anni 1995-1997, finalizzato alla redazione di una Carta
archeologica del Comune.
La scelta del termine cronologico più antico è dovuta al fatto che le prime tracce materiali
di una pianificazione dello spazio cultuale, e forse anche abitativo, sul Monte Barbaro,
sede in età classica dell'abitato indigeno di Segesta, risalgono all'ultimo quarto del VII
secolo a.C.
Nel corso dell'età ellenistica si assiste ad una profonda trasformazione del paesaggio
segestano, con la fitta occupazione stabile delle campagne. Alla fine del II secolo a.C. una
netta cesura è evidente nella complessa ristrutturazione urbanistica della città di Segesta
e nelle forme monumentali di alcune aree cultuali nel territorio circostante, espressioni del
potere politico e della ricchezza della classe dirigente locale. [a cura dell'autore]