I frammenti di tradizione indiretta delle Politeiai aristoteliche di Samo, Colofone e Cuma eolica. Testo, traduzione e commento
Abstract
Il presente lavoro raccoglie i frammenti di tradizione indiretta di tre Politeiai aristoteliche d’Asia
Minore — relative alle città di Samo, Colofone e Cuma eolica —, di cui propone un’ipotesi di
ricostituzione e di nuova numerazione del corpus, la revisione del testo critico, la traduzione e il
commento.
L’esistenza delle tre Politeiai è documentata dalla esplicita attestazione del titolo dei tre opuscoli da
parte delle fonti (rispettivamente nei frr. 4a, 5 e 7 della Sam. Pol., nel fr. 1a della Koloph. Pol. e nel
fr. 4a della Kym. Pol.); tanto della Politeia di Cuma quanto di quella di Samo, inoltre, ci sono
pervenuti anche gli excerpta di Eraclide Lembo, studiati in questa sede ai fini della costituzione del
corpus, quale elemento di supporto al riconoscimento e alla numerazione dei frammenti, e, più in
generale, ai fini della comprensione globale dei passi delle Politeiai in esame.
Rispetto alle edizioni già esistenti, il presente lavoro si distingue per il tentativo di rispondere a una
duplice esigenza: da un lato, rivedere il testo critico dei frammenti, fornirne una traduzione italiana
— tutt’oggi non disponibile — e redigerne un commento sistematico ed approfondito, come solo
l’esame di un corpus limitato, quale è in questo caso, può consentire di fare; dall’altro, affrontare
tutti gli specifici problemi posti dalla edizione di tali testi frammentari in una prospettiva
metodologica aggiornata, che riservi particolare attenzione al loro contesto di trasmissione e alla
natura della fonte che li tramanda.
I tre corpora constano complessivamente di sedici frammenti, alcuni dei quali di attribuzione
dubbia: dieci frammenti della Samion Politeia, di cui uno di nuova attribuzione rispetto alle edizioni
Rose e Gigon (fr. 3); due frammenti della Kolophonion Politeia, di cui uno di nuova attribuzione
rispetto alle edizioni Rose e Gigon, il cui riconoscimento viene proposto qui in via dubitativa (fr.
2?); quattro frammenti della Kymaion Politeia, di cui due di nuova attribuzione rispetto alle edizioni
Rose e Gigon, qui classificati come frammenti dubbi (fr. 2? e fr. 3?).
Nel commento ai frammenti si cerca di affrontare tutti i problemi, di ordine filologico, storico e
storiografico, emersi dallo studio di ciascun testo. In primo luogo si intende rendere conto delle
scelte di attribuzione, delimitazione e numerazione dei singoli frammenti. Si provvede poi ad
esaminare il contenuto di ciascun testo e a chiarirne il significato storico e la prospettiva
storiografica, provando ad individuare le tradizioni confluite di volta in volta nella trattazione
aristotelica e ad osservarne l’orientamento nel panorama delle fonti antiche sui medesimi temi.
Come passo ulteriore, si cerca di esaminare il modo di porsi dello Stagirita nei confronti delle
proprie fonti e degli stessi eventi narrati, di considerarne il modo di selezionare ed esporre i dati e di
riflettere, di conseguenza, sulla forma peculiare in cui i fatti storici vengono esposti nelle Politeiai,
all’occorrenza anche rispetto al modo in cui essi sono allusi e compendiati nella Politica.
Nelle pagine premesse a ciascuna Politeia si prova, inoltre, nei limiti imposti dalla estrema
lacunosità del materiale superstite, a ricomporre in un quadro d’insieme i contenuti dell’opuscolo
preservati dalle fonti e a ricostruirne l’ipotetica struttura, “incrociando”, quando possibile,
frammenti di tradizione indiretta ed estratti eraclidei; nella Introduzione, infine, si cerca di
inquadrare quanto emerso dallo studio di ciascun opuscolo nell’ambito del dibattito più ampio su
caratteristiche e struttura delle Politeiai aristoteliche in generale, con particolare riferimento al
presunto “modello” dell’Athenaion Politeia. [a cura dell'autore]