dc.contributor.author | Fulgione, Maristella Dorotea Rita | |
dc.date.accessioned | 2013-03-05T09:45:59Z | |
dc.date.available | 2013-03-05T09:45:59Z | |
dc.date.issued | 2012-05-02 | |
dc.identifier.uri | http://hdl.handle.net/10556/410 | |
dc.description | 2010 - 2011 | en_US |
dc.description.abstract | Questo lavoro si apre delineando il panorama scolastico italiano in rapporto anche a quello europeo a partire dalla legge 59/97 che pone le fondamenta dell’autonomia delle istituzioni scolastiche per delineare il quadro di riferimento nel quale si colloca il problema degli alunni con bisogni educativi speciali.
In particolare dopo un’indagine relativa alle origini del linguaggio attraverso le diverse teorie e ipotesi presenti nella letteratura scientifica internazionale, il lavoro esamina la recente normativa riferita agli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento. Per le dimensioni che ha assunto il fenomeno nella scuola e per l’attenzione determinata dagli interventi legislativi in materia, si è manifestata l’esigenza di una messa a punto e l’aggiornamento di metodologie didattiche a favore degli alunni con DSA. Ovviamente, resta indiscussa la validità di un apporto specialistico, con interventi diagnostici e terapeutici attuati da psicologi, logopedisti e neuropsichiatri che deve operare con il personale della scuola in sinergia facendo appello alle competenze psicopedagogiche dei docenti.
Lo studio dettagliato della legge 170/2010 e le linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento emanate nel luglio del 2011 hanno consentito di individuare i diversi punti di forza ma anche quelli di debolezza in cui attualmente versa la scuola italiana in particolare rispetto alle metodologie didattiche per questi alunni e, non solo.
L’individuazione delle sole misure dispensative e degli strumenti compensativi non rappresentano una risposta concreta alle difficoltà specifiche di apprendimento degli allievi. In tale ottica il lavoro si conclude con la presentazione di un metodo didattico: il metodo LESF – Lettura e Scrittura Facilitata - che seppur non ancora supportato da alcuna ipotesi di ricerca scientifica rappresenta una risposta significativa della scuola alle problematiche di allievi che, spesso, non pervengono al successo formativo per le difficoltà che incontrano nell’apprendimento. [a cura dell'autore] | en_US |
dc.language.iso | en | en_US |
dc.publisher | Universita degli studi di Salerno | |
dc.subject | DSA | en_US |
dc.subject | Linguaggio | en_US |
dc.title | Linee interpretative delle dislessia: implicazioni didattiche in ambito linguistico | en_US |
dc.type | Doctoral Thesis | en_US |
dc.subject.miur | M-PED/03 DIDATTICA E PEDAGOGIA SPECIALE | en_US |
dc.contributor.coordinatore | Minichiello, Giuliano | en_US |
dc.description.ciclo | X n.s. | en_US |
dc.contributor.tutor | Sibilio, Maurizio | en_US |
dc.identifier.Dipartimento | Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione | en_US |