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dc.contributor.authorNoiret, Serge <Istituto Universitario Europeo, Firenze>
dc.date.accessioned2021-01-12T09:16:33Z
dc.date.available2021-01-12T09:16:33Z
dc.date.issued(2013
dc.identifier.citationSerge Noiret, Il ruolo della Public History nei luoghi della guerra civile italiana, 1943-1945, «Ricerche storiche», XLIII, 2013, n. 2, pp. 315-337it_IT
dc.identifier.isbn9788859611257it_IT
dc.identifier.issn0392-162Xit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4990
dc.description.abstractLa Repubblica Sociale Italiana di Salò, 1943-1945, si separò dalla monarchia italiana alla fine del 1943 e continuò la guerra a fianco della Germania nazista. La memoria della milizia di Salò fu bandita dai dibattiti culturali nel dopoguerra. La questione della legittimazione politica e storica di memorie contrastanti -e soprattutto delle memorie individuali e collettive della guerra civile- emerse per la prima volta nel dibattito politico e culturale italiano con il primo governo Berlusconi nel 1994. Per favorire un riconoscimento della “Lost Cause” della RSI, siti web di storia digitale sono stati creati dalla seconda metà del 1990, membri della Repubblica fascista entrarono nei governi Berlusconi e, più recentemente, un luogo di memoria è stato costruito in onore del Maresciallo fascista Rodolfo Graziani ad Affile (Roma). Queste battaglie di memoria tra la resistenza e i combattenti di Salò -analogamente alla guerra civile negli Stati Unitihanno sollevato la questione della legittimità degli storici pubblici di plasmare il senso e le ragioni delle "cause perse" e il dilemma sul fatto di capire se gli storici possono applicare gerarchie morali agli eventi storici. Inoltre, ci si interroga sul ruolo della Public History per interpretare la storia nei luoghi di memoria come la tomba di Mussolini, il monumento alla divisione Acqui a Cefalonia o la stanza occupata da Mussolini dopo essere stati catturato nel luglio 1943, a Campo Imperatore (L’Aquila).
dc.description.abstractThe Italian Social Republic of Salò, 1943-1945, seceded from the Italian Monarchy at the end of 1943 and continued the war on the side of Nazi Germany. The Salò militia’s memory was banned from post-war cultural debates. The question of the political and historical legitimation of conflicting memories – and especially individual and collective memories of the Civil war- emerged for the first time in the Italian political and cultural debate with the first Berlusconi’s Government in 1994 which comprised former members of the RSI. To foster this recognition of the Lost Cause of the RSI, digital public history web sites were built since the second half of the 1990’s, and more recently, a memory place was built in honor of the fascist General Rodolfo Graziani in Affile (Roma). Today, these memory battles between the resistance against Salò and pro-nazi fighters in the RSI – analogously to the US Civil war case – raise the question whether public historians are legitimized to shape the meaning and the reasons of the fought “lost causes” and the dilemma whether historians can apply moral hierarchies to historical events. Furthermore, it question public history’s role to interpret history around memory places like Mussolini’s grave, the monument to the Acqui division in Cefalonia or the room occupied by Mussolini after being captured in July 1943 in Campo Imperatore (Aquila).
dc.format.extentP. 315-338it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.language.isoen
dc.publisherS. Noiret, Il ruolo della Public History nei luoghi della guerra civile italiana, 1943-1945, «Ricerche storiche», XLIII, 2013, n. 2, pp. 315-337
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.titleIl ruolo della Public History nei luoghi della Guerra Civile Italiana, 1943-1945it_IT
dc.typePreprintit_IT
dc.relation.ispartofjournalRicerche storicheit_IT
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