Al mercato della storia: il mestiere di storico tra scienza e consumo
Abstract
In queste pagine i lettori troveranno una coerente riflessione (svolta da Massimo Legnani nell'arco di un quindicennio) sul mestiere di storico, sulle condizioni istituzionali e materiali che - in presenza di un sempre più importante ruolo dell'industria culturale - ne hanno profondamente trasformato la funzione, e sui condizionamenti cui esso è sottoposto non soltanto dall'interno dell'accademia ma anche dall'esterno, dal mondo della politica e dell'editoria. I contributi raccolti in questo volume attraversano e legano in un unico filo di ragionamento le questioni dell'organizzazione della ricerca, dell'uso pubblico della storia, dello sviluppo in Italia di una "industria" e di un "mercato" della storia, delle relazioni tra discorso storico e romanzo, del dibattito storiografico. Tra i temi centrali della riflessione critica di Legnani vi sono l'analisi dei modi di produzione e consumo della storia, l'attenzione intransigente alle regole deontologiche del mestiere e il dibattito sul revisionismo, visto nel contesto di una degenerazione dei rapporti tra storia e politica, fino all'«assorbimento ornamentale del giudizio storico nel circuito politico» - epitaffio icastico posto a conclusione di una parabola che l'autore ha saputo analizzare e descrivere meglio di qualsiasi altro intellettuale della sua generazione.