Lo “spazio” del diritto penale fra soprannazionalità (dell’Unione europea) e nazionalismo (italiano) alla luce della controversa vicenda “Qatargate”
Abstract
Pursuant to Protocol no. 2 annexed to the Union Treaties the Italian
Parliament activated its competence to intervene regarding the proposal for a directive
presented by the European Commission as part of a "package" designed, among other
things, to react to problems raised by the Qatargate case. In particular, the proposed
directive has been unexpectedly criticized in Parliament because of its incursions into
the criminal field, considered ultraneous by the majority of the “Politiche dell’Unione
europea” Commission of the Chamber of Deputies. The contribution underlines the
wide competences of the European Union, which legitimize its exercise in the field of
combating corruption as a “particularly serious criminal conduct” of transnational
dimension, while not neglecting the need to proceed with corrections of the proposal
within the context of the process of adopting the European directive. È recente l’attivazione da parte del Parlamento italiano della propria
competenza a intervenire, ai sensi del Protocollo n. 2 allegato ai Trattati di Unione,
riguardo alla proposta di direttiva presentata dalla Commissione europea nell’ambito
di un “pacchetto” studiato, fra l’altro, per reagire a problematiche sollevate dal caso
Qatargate. In particolare, della proposta di direttiva in Parlamento si criticano
inopinatamente le incursioni in campo penale, reputate ultronee dalla maggioranza della Commissione “Politiche dell’Unione europea” della Camera dei Deputati. Il
contributo sottolinea le vaste competenze dell’Unione europea, che ne legittimano
l’esercizio in materia di contrasto alla corruzione come condotta “di criminalità
particolarmente grave” di dimensione transnazionale, pur non trascurando la necessità
di procedere a correzioni della proposta nell’ambito dell’iter di adozione dell’atto
normativo europeo.