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dc.contributor.authorSalvatore, Dario
dc.date.accessioned2024-10-08T09:59:52Z
dc.date.available2024-10-08T09:59:52Z
dc.date.issued2022-06-01
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7470
dc.description2020 - 2021it_IT
dc.description.abstractIl progetto intende indagare i meccanismi di riscrittura delle funzioni socioeconomiche che investirono la città di Napoli durante il ventennio fascista nel più ampio quadro di proiezione mediterranea e coloniale immaginata dal regime. Lo scopo è quello di comprendere se, al di là del piano retorico, gli slogan «regina del Mediterraneo» negli anni Venti e «porto dell’impero» negli anni Trenta promossero una specifica visione di città da realizzare sia a livello infrastrutturale con i lavori al porto, sia a livello di hinterland economico con la “valorizzazione” dei beni provenienti dalle colonie. Per rispondere a questo interrogativo si è scelto di usare come chiave interpretativa il concetto di trittico portuale formulato per la prima volta da André Vigarié. Nello specifico, il porto e la città non sono analizzati in chiave “statica” limitandosi ad osservare il quantitativo di materiale imbarcato e sbarcato nel porto in funzione dei collegamenti con le colonie. Si è scelta una visione dinamica e relazionale, che fuoriuscisse metaforicamente dai confini fisici del porto. Ciò ha comportato, da un lato, la ricerca di un possibile hinterland economico nell’area napoletana che facesse uso di prodotti coloniali in transito dal porto. Dall’altro lato, invece, si è avviato uno studio dell’andamento della geografia delle rotte nel corso del ventennio tra Napoli e l’Oltremare per valutare se concretamente il fascismo promosse il porto napoletano come scalo di riferimento per questo tipo di collegamenti. Il terzo elemento dello schema interpretativo, centrale sotto diversi punti di vista, è l’agency dei gruppi socioeconomici della città interessati a valorizzare questa prospettiva di sviluppo urbano. In questo contesto per agency si intende la capacità di promuovere, tramite iniziative sul territorio (fiere campionarie, borse merci, riviste specializzate) e i canali istituzionali (memorandum, petizioni, progetti), l’idea di Napoli come città «mediterranea e delle colonie». [a cura dell'Autore]it_IT
dc.description.abstractThe project intends to investigate the rewriting mechanisms of the socio-economic functions that invested the city of Naples during the Fascist period in the broader framework of Mediterranean and colonial projection imagined by the regime. The aim is to understand whether, beyond the rhetorical level, the slogans "queen of the Mediterranean" in the 1920s and "port of the empire" in the 1930s promoted a specific vision of the city to be realized both at the infrastructural level with the at the port, and at the economic hinterland level with the "enhancement" of goods from the colonies. To answer this question, it was decided to use the concept of port triptych formulated for the first time by André Vigarié as an interpretative key. Specifically, the port and the city are not analyzed in a "static" key, limiting themselves to observing the quantity of material loaded and unloaded in the port according to the connections with the colonies. A dynamic and relational vision was chosen, which metaphorically escaped the physical boundaries of the port. This involved, on the one hand, the search for a possible economic hinterland in the Neapolitan area that would make use of colonial products in transit from the port. On the other hand, however, a study of the geography of the routes over the course of the twenty years between Naples and the overseas has been launched to assess whether fascism actually promoted the Neapolitan port as a reference port for this type of connection. The third element of the interpretative scheme, central from various points of view, is the agency of the socio-economic groups of the city interested in enhancing this perspective of urban development. In this context, agency means the ability to promote, through local initiatives (trade fairs, commodity exchanges, specialized magazines) and institutional channels (memoranda, petitions, projects), the idea of Naples as a "Mediterranean city and colonies" . [edited by Author]it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherUniversita degli studi di Salernoit_IT
dc.subjectFascismoit_IT
dc.subjectNapoliit_IT
dc.subjectColonialismoit_IT
dc.titleMobilitazione politico-economica urbana e progetto imperiale fascista: il caso napoletanoit_IT
dc.typeDoctoral Thesisit_IT
dc.subject.miurSECS-P/12 STORIA ECONOMICAit_IT
dc.contributor.coordinatorePinto, Carmineit_IT
dc.description.cicloXXXIV cicloit_IT
dc.contributor.tutorRossi, Robertoit_IT
dc.contributor.cotutorDe Napoli, Olindoit_IT
dc.identifier.DipartimentoStudi Umanisticiit_IT
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