La poesia di Quasimodo negli spazi del trauma e dell’altrove
Abstract
Il contributo è incentrato sulla produzione poetica quasimodiana del secondo dopoguerra in cui ai consueti paesaggi mediterranei si sostituiscono prima gli spazi urbani tragicamente violati dalla guerra e poi quelli peculiari di tanti altri luoghi osservati durante i sempre più ricorrenti viaggi all’estero dell’autore sino alla composizione di un paio di poesie di ambientazione ospedaliera che sembrano preludere, anche nelle loro implicazioni esistenziali, al superamento di un limite estremo. The essay is focused on Quasimodo’s post second world war poetic production in which the usual Mediterranean landscapes are first replaced by urban spaces tragically violated by the war and then by those peculiar to so many other places observed during the author’s increasingly recurrent trips abroad until the composition of a couple of poems with a hospital setting that seem to prelude, even in their existential implications, the crossing of an extreme limit.
URI
https://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2024/12/sinestesieonline_summerschool2024_primo.pdfhttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8233