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dc.date.accessioned2025-07-02T13:54:02Z
dc.date.available2025-07-02T13:54:02Z
dc.descriptionM. Lacriola, “Storia e Baldoria! Quando la Storia è un piacere”; “Prosit! La Storia al pub (e non solo)” (M. Lacriola); “Archeochef, la Storia è servita!” (V. Campolunghi e N. Grazioli); “Note di Storia. La Storia attraverso la musica” (A. Borgatta); in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 146-148.it_IT
dc.description.abstractLa crisi pandemica di Sars-Cov2 ha imposto un profondo ripensamento delle modalità di fruizione dei contenuti (dalla scuola ai servizi pubblici, dal settore del turismo a quello dei teatri), ma non ha intaccato minimamente una tendenza che il Rapporto di Federculture 2019 aveva individuato nel pre-pandemia: in Italia nel periodo 2008-2018 si è registrato un calo in tutti i consumi culturali, fatta eccezione per siti e monumenti. Al contrario, la spesa complessiva per le attività ricreative è andata via via crescendo. Dopo un’ovvia battuta d’arresto per via della crisi pandemica ancora in corso, questo trend ha ripreso a crescere con maggior vigore con la riapertura dei luoghi della socialità conviviale. Dato che scegliere di non consumare è comunque una scelta, da questi dati possono essere ricavate alcune utili indicazioni. Come ogni cosa, anche il ‘consumo di Storia’ si muove in un mercato di domanda ed offerta. Se un’impresa smette di vendere, di certo non incolpa gli ex clienti per questo. Al contrario, cerca di comprendere quali siano le caratteristiche e i desideri del proprio pubblico potenziale, sviluppa promozioni per stimolare l’acquisto. Perché se un prodotto non vende, allora il problema è nel prodotto, in come viene percepito, veicolato, distribuito. La Storia è, nel comune sentire, sinonimo di noia e sterile esposizione di fatti fine a sé stessa. In un contesto di crisi economica e pandemica nella quale l’incertezza del futuro è una traccia costante, nessuno sceglierà di acquistarne i prodotti, preferendo invece i consumi ricreativi. È necessaria una nuova ‘immagine’ per la Storia ed il pubblico ha indicato quale sia la strada da percorrere. La Storia deve divertire, deve trasformarsi – nella mentalità collettiva – da consumo culturale a consumo ricreativo. Si può fare una cosa simile? Quali i rischi e quali invece i punti di forza? In questo panel tre associazioni (Pinte di Storia, Archeochef e AB. Fabbrica Creativa) racconteranno le loro esperienze e gli strumenti che hanno utilizzato per operare questa trasformazione, che pienamente rispecchiano quei consumi che in questo momento il pubblico predilige: birra, cibo e musica.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalBook of Abstract 2022it_IT
dc.identifier.citationMichele Lacriola, “Storia e Baldoria! Quando la Storia è un piacere” in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 146-148.it_IT
dc.titlePanel 34 - Storia e Baldoria! Quando la Storia è un piacereit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorLacriola, Michele
dc.contributor.authorCampolunghi, Valerio
dc.contributor.authorGrazioli, Nicolò
dc.contributor.authorBorgatta, Alberto
dc.date.issued2022
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/files/2022/10/BoA-AIPH2022-def.pdfit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8399
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public History
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 146-148it_IT
dc.identifier.isbn9788894410846it_IT
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