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AIPH 43 – Monumenti e memoria storica. Progetti di Public History per ridare voce e (nuovi) significati alle "pietre della memoria": Bologna, Catania, Firenze
dc.date.accessioned | 2025-07-10T08:19:17Z | |
dc.date.available | 2025-07-10T08:19:17Z | |
dc.description | G. Poidomani, “AIPH 43 – Monumenti e memoria storica. Progetti di Public History per ridare voce e (nuovi) significati alle pietre della memoria: Bologna, Catania, Firenze”; “I servi muti. Monumenti al Novecento nel cimitero comunale della Certosa di Bologna. Un’analisi sociale” (S. Fagioli); “Il Monumento ai Caduti di Catania nella chiesa dell’ex Monastero dei Benedettini di S. Nicola: dall’oblio alla socializzazione” (G. Poidomani, F. Mannino); “Monumenti alla memoria o monumenti all’oblio?” (S. Casprini) in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 223-230 | it_IT |
dc.description.abstract | Il processo di State e di Nation Building italiano tra XIX e XX secolo fin dal 1861 ha visto fiorire in tutto il paese migliaia di opere (statue, busti, sacrari ecc) dedicate agli eroi e alle battaglie del Risorgimento, ai soldati caduti nelle guerre coloniali e mondiali, ai partigiani della Resistenza, ai civili uccisi in guerra. Questo processo è stato definito, soprattutto per quanto riguarda il periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento, come una vera e propria “monumentomania”. Essa ricevette particolare impulso dopo la fine della Grande guerra con la realizzazione di una miriade di targhe e lapidi, cippi e monumenti, viali e parchi della Rimembranza disseminati anche nei comuni più piccoli e, in alcuni casi, di sacrari veri e propri per accogliere le salme dei soldati caduti in guerra. Oggi la maggior parte dei monumenti del Risorgimento e ai caduti in guerra sono spesso ignorati, dimenticati o, nel migliore dei casi, non adeguatamente valorizzati. Essi sono diventati muti. Non parlano (quasi) più a nessuno (né alle nuove né alle vecchie generazioni). Quello che vogliamo chiederci con questo panel è se la Public History può contribuire con proposte e progetti di vario tipo a ridare voce a questi monumenti, rendendoli nuovamente “parlanti”, “significanti” e quindi utili alla (ri)costruzione di una memoria e di una identità storica delle comunità dei luoghi in cui hanno sede. A farli diventare veramente “pietre della memoria”, come una certa retorica (ripresa soprattutto un’occasione del Centenario della Grande guerra) li ha definiti negli ultimi anni. Il panel mette insieme tre interventi riguardanti i sacrari e complessi cimiterialimonumentali di Bologna, Catania e Firenze. Simone Fagioli si occuperà dei sacrari della Certosa di Bologna: il Monumento ai Martiri della Rivoluzione fascista; il Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale, il Monumento-Ossario dei partigiani caduti. I tre sacrari sono di fatto monumenti invisibili, tre ordigni simbolici disinnescati, che nati come macchine retoriche si trovano oggi ad essere solo “monumenti” ma non “documenti”. Giancarlo Poidomani, insieme a Francesco Mannino, Presidente/Project Manager della associazione Officine Culturali per la valorizzazione del patrimonio culturale di Catania, si occuperà del sacrario-monumento ai caduti nella Grande guerra sito presso l’ex monastero dei Benedettini di Catania confrontandosi sui tanti progetti di PH (rap, app, racconti, fumetti, meme ecc), alcuni davvero interessanti, pensati dagli studenti del CdS di Storia, Politica e Relazioni Internazionali dell’Università di Catania. Sergio Casprini prenderà in esame i tanti (e spesso obliati) monumenti risorgimentali fiorentini, testimonianze silenti di un passato eroico, che hanno perso il significato politicostorico per cui erano stati realizzati. Come farli ritornare ad essere monumenti alla memoria, spogliandoli della valenza retorica che esprimono come retaggio storico-artistico e recuperando invece quei valori civici e politici che rappresentano? | it_IT |
dc.language.iso | it | it_IT |
dc.rights | CC BY-ND 4.0 | it_IT |
dc.relation.ispartofjournal | Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History. Pisa, 11-15 giugno 2018 | it_IT |
dc.identifier.citation | Giancarlo Poidomani, “AIPH 43 – Monumenti e memoria storica. Progetti di Public History per ridare voce e (nuovi) significati alle pietre della memoria: Bologna, Catania, Firenze” in Metti la storia al lavoro! Seconda conferenza italiana di Public History, Pisa, 11-15 giugno 2018, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2019, pp. 223-230 | it_IT |
dc.title | AIPH 43 – Monumenti e memoria storica. Progetti di Public History per ridare voce e (nuovi) significati alle "pietre della memoria": Bologna, Catania, Firenze | it_IT |
dc.source | UniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneo | it_IT |
dc.contributor.author | Poidomani, Giancarlo | |
dc.contributor.author | Fagioli, Simone | |
dc.contributor.author | Mannino, Francesco | |
dc.contributor.author | Casprini, Sergio | |
dc.date.issued | 2019 | |
dc.identifier.uri | https://aiph.hypotheses.org/7389 | it_IT |
dc.identifier.uri | http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8528 | |
dc.publisher | AIPH - Associazione Italiana di Public History | it_IT |
dc.type | Other | it_IT |
dc.format.extent | P. 223-230 | it_IT |
dc.identifier.isbn | 978889441081 | it_IT |
dc.subject | Storia e Memoria | it_IT |
dc.subject | Monumenti e luoghi di memoria | it_IT |