Convenzione delle Nazioni Unite contro il cybercrime e tutela dei diritti umani: influenze europee sullo scenario internazionale
Abstract
Questo articolo offre un’analisi critica della Convenzione delle Nazioni
Unite contro il cybercrime, adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU il 24
dicembre 2024. Il lavoro esamina l’architettura della Convenzione, concentrandosi
sulle disposizioni riguardanti gli obblighi di incriminazione, la delimitazione della
competenza giurisdizionale tra gli Stati e i pervasivi meccanismi di cooperazione
giudiziaria internazionale. Particolare attenzione è poi rivolta al potenziale impatto
di tutti questi strumenti sulla protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali,
gettando luce tanto sull’efficacia delle tutele incorporate nella Convenzione quanto
sui rischi che da essa discendono. Infine, l’articolo critica il silenzio della
Convenzione in ordine alla responsabilità degli Stati per attacchi cibernetici,
concludendo che, sebbene tale Convenzione possa contribuire al contrasto
internazionale della criminalità informatica, essa difficilmente potrà dirsi in grado di
promuovere norme più ampie, volte a garantire la pace nel cyberspazio. This article offers a critical analysis of the newly adopted United Nations
Convention on Cybercrime, approved by the UN General Assembly on 24 December
2024. It examines the Convention’s normative framework, focusing on provisions
concerning the obligations of criminalization, the delimitation of jurisdictional competences among States, and the extensive mechanisms of international judicial
cooperation. Particular attention is given to the potential impact of these legal
instruments on the protection of fundamental rights and freedoms, highlighting both
the safeguards embedded in the Convention and the risks of its misuse by
authoritarian regimes. Lastly, it critically reflects on the Convention’s silence
regarding State responsibility for cyberattacks, concluding that while the Convention
contributes to the international legal regulation of cybercrime, it falls short of
promoting broader norms, aimed at ensuring cyber peace.