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dc.date.accessioned2025-08-27T10:20:52Z
dc.date.available2025-08-27T10:20:52Z
dc.descriptionS. Pavone, “Panel 11B – Storie scolpite: monumenti tra gloria e oblio"; “Alessandro il macedone torna a casa: Alessandro Magno e la contesa monumentale tra Macedonia del Nord e Grecia” (S. Notarfonso); “Il monumento as bandeiras a São Paulo” (L. Ruggieri); “Cancellare i santi? Per una storia pubblica del rapporto fra missione religiosa e conquista coloniale” (S. Pavone); "La statua di George A. Custer a Monroe, Michigan" (C. Ferlan) in Storie in Cammino. VII Conferenza Annuale AIPH, Modena, 3-6 giugno 2025, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2025, pp. 81-88it_IT
dc.description.abstractLa questione della distruzione dei monumenti è stato oggetto negli ultimi anni del dibattito pubblico. Se alla fine del secolo scorso l’abbattimento delle statue ha riguardato soprattutto i contesti totalitari (dalle Repubbliche della ex Unione Sovietica al regime dittatoriale di Saddam Hussein in Iraq) negli ultimi anni a partire dal movimento Black Lives Matter c’è stata una protesta sempre più significativa specie negli Stati Uniti che ha coinvolto soprattutto i contesti nei quali le statue risultavano essere una chiara espressione del dominio coloniale. La riflessione su questo tema è stata intensa ed ha riguardato soprattutto la distruzione delle statue mentre più in ombra è rimasto il tema del mantenimento di alcune di esse anche laddove ci si sarebbe aspettati il contrario. Questo panel cerca di coniugare le due prospettive indagando non solo quanto è stato distrutto ma anche quanto è rimasto in piedi. I contesti presi in esame sono molto diversi per cronologia e ambito geografico. Il Guerriero a cavallo (Skopje), un’imponente statua che richiama Alessandro Magno, ha generato tensioni tra Macedonia del Nord e Grecia, a dimostrazione di come i monumenti possano essere interpretati e utilizzati come strumenti di legittimazione politica e costruzione identitaria. Il monumento as bandeiras (São Paulo), eretto nel 1954 per celebrare i bandeirantes, figure storiche associate all’esplorazione e alla violenza contro le popolazioni indigene è stato oggetto di crescenti contestazioni, a rappresentare il conflitto tra la narrazione ufficiale e le richieste di giustizia sociale. Nei contesti ex coloniali, il ruolo dei santi missionari nella memoria pubblica evidenzia il complesso rapporto tra religione, colonialismo e memoria storica. Figure come Junípero Serra in California, accusato di aver favorito la violenza coloniale, sono state oggetto di rimozioni, mentre altre, come Pedro Claver in Colombia, continuano a essere celebrate. Negli Stati Uniti, il dibattito sui monumenti contesi si manifesta nella figura di George A. Custer. Celebrato per il suo ruolo nella Guerra Civile ma criticato per le sue azioni contro le popolazioni native, il “generale” è al centro di una memoria storica polarizzata. Attraverso questi casi di studio, il panel esaminerà le dinamiche della memoria pubblica e la difficile gestione dei monumenti contestati. La questione non riguarda solo il passato, ma anche il modo in cui scegliamo di rappresentarlo nel presente.it_IT
dc.description.abstractThe issue of monument destruction has been a subject of public debate in recent years. While at the end of the last century, the toppling of statues mainly concerned totalitarian contexts (from the republics of the former Soviet Union to Saddam Hussein's dictatorial regime in Iraq), in recent years, starting with the Black Lives Matter movement, there has been an increasingly significant protest, especially in the United States, focused on statues that were clear expressions of colonial domination. Reflection on this topic has been intense, primarily concerning the destruction of statues, while the issue of the preservation of some statues, even where the opposite might have been expected, has received less attention. This panel seeks to merge the two perspectives, investigating not only what has been destroyed but also what has remained standing. The contexts examined are diverse in terms of chronology and geographical scope. The as bandeiras monument (São Paulo), erected in 1954 to celebrate the bandeirantes, historical figures associated with exploration and violence against indigenous populations, has been the subject of growing contestation, representing the conflict between the official narrative and demands for social justice. The Warrior on Horseback (Skopje), an imposing statue evoking Alexander the Great, has generated tensions between North Macedonia and Greece, demonstrating how monuments can be interpreted and used as tools of political legitimization and identity construction. In post-colonial contexts, the role of missionary saints in public memory highlights the complex relationship between religion, colonialism, and historical memory. Figures like Junípero Serra in California, accused of having promoted colonial violence, have been removed, while others, such as Peter Claver in Colombia, continue to be celebrated. In the United States, the debate over contested monuments manifests in the figure of George A. Custer. Celebrated for his role in the Civil War but criticized for his actions against native populations, the "general" is at the center of a polarized historical memory. Through these case studies, the panel will examine the dynamics of public memory and the challenging management of contested monuments. The issue concerns not only the past but also how we choose to represent it in the present.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalStorie in Cammino. VII Conferenza Annuale AIPH, Modena, 3-6 giugno 2025it_IT
dc.identifier.citationSabina Pavone, “Panel 11B – Storie scolpite: monumenti tra gloria e oblio" in Storie in Cammino. VII Conferenza Annuale AIPH, Modena, 3-6 giugno 2025, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2025, pp. 81-88it_IT
dc.titlePanel 11B – Storie scolpite: monumenti tra gloria e oblioit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorPavone, Sabina
dc.contributor.authorNotarfonso, Silvia
dc.contributor.authorRuggieri, Luca
dc.contributor.authorFerlan, Claudio
dc.date.issued2025
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/18667it_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8878
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public Historyit_IT
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 81-88it_IT
dc.identifier.isbn9788894410860it_IT
dc.subjectMonumentiit_IT
dc.subjectStatueit_IT
dc.subjectMemoria pubblicait_IT
dc.subjectPublic historyit_IT
dc.subjectColonialismoit_IT
dc.subjectDecolonizzazioneit_IT
dc.subjectComunitàit_IT
dc.subjectCancel cultureit_IT
dc.subjectMonumentsit_IT
dc.subjectStatuesit_IT
dc.subjectPublic memoryit_IT
dc.subjectColonialismit_IT
dc.subjectDecolonisationit_IT
dc.subjectCommunityit_IT
dc.subjectCancel cultureit_IT
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