Vivere l'autismo, vivere con l'autismo per una ricerca silenziosa, vigile e costante nel labirinto intricato di sentimenti, di idee, di emozioni, di esperienze per una crescita educativa completa
Abstract
Il mio lavoro di tesi di dottorato di ricerca, dal titolo “ Vivere l'autismo, vivere con
l'autismo per una ricerca silenziosa, vigile e costante nel labirinto intricato di
sentimenti, di idee, di emozioni, di esperienze per una crescita educativa completa" è
concentrato sul misterioso ed affascinante mondo dell’autismo che da sempre ha
attirato l’attenzione di studiosi e scienziati di svariati settori: psicologi, pedagogisti,
biologi, medici e non in ultima istanza anche docenti, soprattutto quelli specializzati
nel sostegno, impegnati in prima persona ad affrontare e gestire didatticamente gli
alunni diversamente abili affetti da tale patologia. La scelta della tematica riguardante
l’autismo è stata mirata poiché la dottoressa Bilotta, già docente di sostegno presso le
scuole secondarie di primo grado, ha avuto modo di fare, nel corso della propria
carriera professionale, approfondite esperienze con soggetti autistici, sperimentando,
a seconda dei casi patologici presenti, metodologie didattiche adatte a tale delicata
problematica. Lo spettro dell’autismo, le cui cause scatenanti ancora oggi risultano
inspiegabili ed incerte, è una patologia di carattere psico-sociale che emerge
nell’individuo nei primi anni dell’infanzia quando il bambino, anziché manifestare
apertura al mondo, desiderio di conoscerlo ed esplorarlo, palesa una totale chiusura e
tendenza all’isolamento con rifiuto di ogni tipo di contatto con la realtà esterna. Tali
comportamenti atipici sono spesso accompagnati da assenza di linguaggio, da
espressioni linguistiche imperfette o addirittura da pensieri illogici rispondenti a
fantasie del bambino malato. La costruzione di un mondo immaginario e il distacco
da quello quotidiano costituiscono un grave rischio per il soggetto stesso il quale non
avverte alcun tipo di pericolo proveniente dall’esterno. Perciò tali individui disabili
necessitano di costante assistenza per l’imprevedibilità e la casualità delle loro azioni
incontrollate. Gli oggetti di interesse degli alunni affetti da autismo sono molto
limitati, particolari, differenti rispetto a quelli dei loro coetanei e spesso diventano
addirittura motivo di morbosità ed eccessiva attrazione, tanto che risulta difficile da
parte di un altro soggetto distoglierne l’assidua attenzione. Compito fondamentale del
docente, in particolare quello di sostegno, è di far convogliare nella stessa direzione
dell’interesse principale dell’allievo autistico anche altre forme e proposte nuove di
conoscenza in modo da arricchire ed affinare la sua capacità di discernere le
informazioni, organizzarle e gestirle autonomamente. [a cura dell'autore]