La valutazione della dirigenza nell'agenzia delle entrate: il sistema S.I.R.I.O.
Abstract
Le riforme degli anni ‘90 e il conseguente processo di cambiamento che ha
interessato la pubblica amministrazione, hanno investito inevitabilmente anche il
personale che vi opera all’interno.
In particolare, l’introduzione dei decreti legislativi N.286/99 e N.165/01,
testimoniano che non si può prescindere dalla valutazione dell’operato dei dirigenti
durante la verifica del perseguimento della mission di una pubblica amministrazione.
Prima di procedere con delle valutazioni di merito, risulta però indispensabile
individuare l’ambiente in cui la P.A. esercita le proprie scelte strategiche.
In generale nelle aziende, la relazione fra strategia e gestione delle risorse umane può
essere analizzata e costruita attraverso tre approcci: quello lineare, quello evolutivo e
l’interdipendente(1). Nel primo, la scelta del cosa produrre, è tradizionalmente una
competenza della strategia, e quella del come produrre, è invece una competenza
dell’organizzazione. All’interno di essa, una volta definita la strategia da parte della
coalizione di comando, sarà costruita la struttura più adatta a implementarla e
verranno inserite le risorse umane necessarie. La relazione lineare funziona in
ambienti stabili, ma manifesta tutti i suoi limiti in situazioni turbolente e complesse.
L’approccio evolutivo invece, rappresenta un’organizzazione che apprende e si
trasforma attraverso una pluralità di soggetti che interagiscono con i cambiamenti
ambientali.
Nell’approccio interdipendente, siamo in presenza di un’azienda in cui le conoscenze
e il potere decisionale non sono concentrati in un’unica persona; qui la struttura si
conforma alla strategia, che a sua volta viene da quest’ultima influenzata. La strategia
di domani sarà il prodotto dell’attuale struttura e delle persone che hanno recepito e
rielaborato gli stimoli provenienti dall’ambiente. Nell’approccio interdipendente la
libertà di colui che decide viene in qualche modo delimitata dalle interdipendenze che
di norma subisce, e solo di rado gestisce. E’ proprio in questo l’ambiente che la P.A.
italiana si identifica e sviluppa gli strumenti funzionali alle proprie valutazioni.
Dopo questa doverosa premessa, passiamo a definire i termini della nostra analisi.
All’interno dell’Agenzia delle Entrate, la suddetta valutazione della dirigenza, si
esplica attraverso il sistema di valutazione denominato S.I.R.I.O. “Sistema integrato
di valutazione dei risultati, indicatori ed obiettivi”. Introdotto nell’Agenzia nel 2002
per determinare la performance dei dirigenti, il sistema contribuisce al perseguimento
degli obiettivi voluti con l’introduzione del modello di “Amministrazione per
Agenzie”, essenzialmente basato sulla separazione dei compiti di elaborazione delle
politiche di indirizzo sul monitoraggio e sulla vigilanza, attribuite al Ministro
dell’Economia, dalle responsabilità gestionali devolute invece alle agenzie fiscali; in
modo da poter verificare la convergenza tra i comportamenti dei dirigenti e gli
obiettivi ministeriali.
Nel presente lavoro, partendo dalle evidenti criticità del modello burocratico che
hanno portato alle novità introdotte dal New Public Management, si individuano i
vantaggi dell’introduzione di un sistema di valutazione legato al raggiungimento dei
risultati, piuttosto che al mero rispetto delle procedure. Dopo una necessaria
panoramica sugli aspetti del D.Lgs. N.286/99, del D.Lgs. N.165/01 e della c.d.
Riforma Brunetta(D.Lgs. N.150/2009), che hanno modificato radicalmente lo
scenario della P.A. italiana ed in particolare l’ambito della valutazione della
dirigenza, si procede all’analisi delle motivazioni che hanno determinato la necessità,
nell’ambito della valutazione delle performance dei dirigenti dell’Agenzia delle
Entrate, di passare dal metodo SI.VA.D. utilizzato precedentemente, al metodo
S.I.R.I.O.. Successivamente si procede allo studio dei singoli aspetti che lo
caratterizzano, verificando la convergenza delle procedure utilizzate per valutare i
dirigenti con gli obiettivi prefissati che ne hanno motivato l’introduzione.
A tal riguardo si analizzano i dati riguardanti la valutazione di 80 dirigenti scelti tra i
circa 1300 operanti nell’Agenzia delle Entrate al fine di verificare i progressi avuti tra
il 2000 e il 2008, progressi a cui ha contribuito in maniera importante, l’aver
utilizzato efficaci strumenti di valutazione delle performance. (1) Cfr. Costa. G., Giannecchini M., 2005. Risorse umane persone, relazioni e valore. Mc Graw-Hill,
Milano.
[a cura dell'autore]