Lotta all'eresia e anti-necessitarismo nel pensiero di Moneta da Cremona
Abstract
This research analyses Moneta of Cremona’s main work. Moneta of Cremona was a Master of Arts
in Bologna, then he became a Dominican preacher. His Adversus catharos et valdenses, written in
1241-44, is an anti-heretical work: he wants to reject Catharism using his dialectical ability. Inside
his work there are three philosophical issues: the problem of immortality of the soul, the eternity
of the world and necessitarism. Moneta’s sources are mainly William of Auvergne and
Maimonides which is uses in order to prove first principle’s voluntarism. Moneta wants to reject
any necessitarism both in world’s structure and human being: his target is Avicennism indeed, but
there are a lot of necessitaristic elements in Catharism itself, especially in Giovanni di Lugio’s
thought and Liber de duobus principiis. [edited by Author] Questo lavoro si propone di analizzare la figura e il pensiero dell’inquisitore Moneta da Cremona, autore del trattato anti-ereticale Adversus catharos et valdenses. L’opera, composta in cinque libri, intende esaminare dettagliatamente la dottrina catara, confutandone ogni singola tesi. L’autore, maestro delle arti a Bologna prima di entrare nell’Ordine domenicano. L’opera è considerata dagli studiosi una delle più importanti fonti per la conoscenza dell’eresia catara. All’interno del trattato sono inoltre presenti tre trattazioni a carattere specificamente filosofico che prendono in esame il problema dell’immortalità dell’anima, dell’eternità del mondo e del necessitarismo. Analizzando le fonti utilizzate da Moneta, sono stati riscontrati numerosi parallelismi con le opere di Guglielmo d’Auvergne e di Maimonide. Il domenicano si configura quindi come una tappa fondamentale per la storia del pensiero. L’opera risulta interamente volta a contrastare il necessitarismo: l’obiettivo polemico è sicuramente l’avicennismo. Emerge però come siano presenti forti elementi di necessitarismo all’interno dell’elaborazione dottrinale catara, in particolare nel Liber de duobus principiis. [a cura dell'Autore]