Dall’“erba” nasce «Lavorare stanca». Fogli e «Foglie» di Whitman all’inizio di Pavese: le giovanili, le carte, la “princeps”
Abstract
Il contributo esplora l’eredità di Walt Whitman nella poesia di Pavese, dagli esperimenti giovanili all’esordio di “Lavorare stanca”. Attraverso le carte d’autore e con l’ausilio di strumenti lessicografici, i sedimenti di lettura depositati in fondo alle parole di Pavese vengono recuperati e disposti a configurare la coraggiosa ermeneutica whitmaniana da cui sgorga «una delle voci più isolate» del Novecento poetico italiano. This paper highlights Walt Whitman’s legacy in the poetry of Pavese, from the juvenilia to his debut publication, ‘Lavorare stanca’. Through the author’s manuscripts and with the aid of lexicographic tools, the sediments of Whitman’s poetry laid in Pavese’s words are retrieved and arranged to unveil the bold Whitman hermeneutics from which «one of the most isolated voices» of the twentieth century Italian poetry springs.