Diritto di adire un giudice nel sistema “integrato” CEDU-UE e strumenti “deflattivi” del contenzioso a partire dal caso Succi e altri c. Italia
Abstract
This contribution, moving from the ECtHR case Succi v. Italy, where the
Court condemns the excessive formalism of the principle of self-sufficiency of the
cassation appeal , analyzes the compatibility of these litigation reduction procedures
with the right of access to a court, guaranteed by Article 6 of the European
Convention on Human Rights and Article 47 of the Charter of Fundamental Rights
of the EU, through an analysis of the case law of international courts concerning this
matter. The presence of similar mechanisms in the system of the Strasbourg Court is
also noted (contents of the appeal, single judge, pilot judgments, Protocol no. 16), in
order to underline how the Court is turning from a judge who renders individual
justice to a judge who develops constitutional justice. Il presente contributo, partendo dalla sentenza della Corte europea dei
diritti dell’uomo Succi c. Italia in cui si denuncia l’eccessivo formalismo del principio
di autosufficienza del ricorso per cassazione, analizza la compatibilità di simili
meccanismi deflattivi del contenzioso con il diritto di accesso a un tribunale garantito
dall’art. 6 CEDU e dall’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE, attraverso
un’analisi della giurisprudenza delle corti internazionali sul punto. Si rileva, poi, la
presenza di meccanismi simili anche nel sistema della Corte di Strasburgo (condizioni di redazione del ricorso, giudice unico, sentenze pilota, Protocollo n. 16), per
sottolineare come quest’ultima si stia trasformando da giudice che rende individual
justice a giudice che restituisce constitutional justice.