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dc.contributor.authorCoppola, Francesca
dc.date.accessioned2024-10-11T10:43:44Z
dc.date.available2024-10-11T10:43:44Z
dc.date.issued2022
dc.identifier.citationCoppola, Francesca. Nella Penisola Iberica: note sul ‘Taccuino di viaggio’ (1889) di Benedetto Croce, Sinestesieonline, A. 11, no. 37 (Settembre 2022): 2-20it_IT
dc.identifier.issn2280-6849it_IT
dc.identifier.urihttps://sinestesieonline.it/wp-content/uploads/2022/10/settembre2022-03.pdfit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7572
dc.description.abstractNel 1889, Benedetto Croce viaggiò per circa due mesi in terra spagnola. Di questa esplorazione lasciò un diario pubblicato postumo, nel 1961, nel quale delineò con precisione itinerari, aneddoti, figure umane. Da allora il taccuino – nonostante la rilevanza del contenuto e il suo essere un prezioso testimone della congiuntura storica da cui prese avvio l’ispanismo italiano – ha goduto di una scarsa diffusione e valorizzazione, sino a scomparire dalla circolazione libraria. Il presente lavoro, pertanto, intende soffermarsi su questo dispositivo testuale ad oggi ancora trascurato e sulla singolarità dell’esperienza che ne è all’origine per sondare, da un lato, la modalità attraverso cui lo sguardo autoriale attribuisce, agli scenari contemplati, particolari significati; dall’altro, il cammino spirituale e intimo del Nostro, la cui volontà di sperimentazione diretta non cede ai capricci dell’immaginazione ma è, al contrario, determinata a trovare la voce di una Spagna autentica.it_IT
dc.description.abstractIn 1889, Benedetto Croce traveled in Spain for two months. As a result of this exploration, he left a posthumous diary, published in 1961, in which he precisely outlined itineraries, anecdotes, as well as human figures. Since then, the notebook – despite the relevance of its content and the fact of being a precious witness of the historical situation from which Italian hispanism began – has had a little circulation and valorization, until it disappeared from the circulation of books. This work, therefore, intends to dwell on this text still neglected today, and on the singularity of the experience that is at its origin in order to probe, on the one hand, the modality through which the authorial gaze attributes particular meanings to the contemplated scenarios; on the other hand, the spiritual and intimate journey of Croce, whose desire for direct experimentation does not yield to the whims of the imagination but is, on the contrary, determined to find the voice of an authentic Spain.it_IT
dc.format.extentP. 2-20it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.publisherAvellino : Associazione culturale Internazionale Sinestesieit_IT
dc.rightsCC BY 4.0it_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.subjectCroceit_IT
dc.subjectDiarioit_IT
dc.subjectSpagnait_IT
dc.subjectCroceit_IT
dc.subjectDiaryit_IT
dc.subjectSpainit_IT
dc.titleNella Penisola Iberica: note sul ‘Taccuino di viaggio’ (1889) di Benedetto Croceit_IT
dc.typeJournal Articleit_IT
dc.relation.ispartofjournalSinestesieonline. Periodico quadrimestrale di letteratura e arti della modernitàit_IT
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