Please use this identifier to cite or link to this item: http://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/7571
Abstract: È il 1998 quando Edoardo Sanguineti entra a far parte dell’OpLePo, l’opificio di letteratura potenziale nato sulla scorta del francese Ouvroir de Littérature Potentielle, fondato da Raymond Queneau in occasione di «une décade en septembre 1960 au château de Cerisy-la-Salle, intitulée Une nouvelle défense et illustration de la langue française». Tuttavia, risale a molti anni prima l’interessamento del poeta genovese nei confronti del gioco e delle sue contaminazioni con la letteratura, ed è proprio a partire da questo assunto che il presente intervento si propone di indagare la relazione che intercorre tra l’autore de Il Giuoco dell’oca e la ludicità, avvalendosi della testimonianza di alcuni documenti inediti (articoli di giornale, ritagli di riviste) conservati nelle teche della Sanguineti’s Wunderkammer e focalizzando l’attenzione sull’esperienza oplepiana e sul suo naturale legame con l’OuLiPo, tassello essenziale anche per la ricostruzione del rapporto dell’intellettuale italiano con la cultura d’Oltralpe.
Appears in Collections:Sinestesieonline. Anno 11, no. 37 (Settembre 2022)

Files in This Item:
There are no files associated with this item.


Items in DSpace are protected by copyright, with all rights reserved, unless otherwise indicated.