«Questo jeu de l’imagination»: Edoardo Sanguineti tra gioco, videogioco e letteratura
Abstract
È il 1998 quando Edoardo Sanguineti entra a far
parte dell’OpLePo, l’opificio di letteratura potenziale nato sulla scorta del francese Ouvroir de Littérature Potentielle, fondato da Raymond Queneau in occasione di «une décade en septembre
1960 au château de Cerisy-la-Salle, intitulée Une
nouvelle défense et illustration de la langue française». Tuttavia, risale a molti anni prima l’interessamento del poeta genovese nei confronti del
gioco e delle sue contaminazioni con la letteratura, ed è proprio a partire da questo assunto che
il presente intervento si propone di indagare la relazione che intercorre tra l’autore de Il Giuoco
dell’oca e la ludicità, avvalendosi della testimonianza di alcuni documenti inediti (articoli di
giornale, ritagli di riviste) conservati nelle teche
della Sanguineti’s Wunderkammer e focalizzando l’attenzione sull’esperienza oplepiana e sul
suo naturale legame con l’OuLiPo, tassello essenziale anche per la ricostruzione del rapporto
dell’intellettuale italiano con la cultura d’Oltralpe.