dc.description.abstract | I lavori di scavo
da
parte
della
scuola
Americana,
condotti
sia
nella
parte
centrale
dell’agora,
(nella
sua
specifica
connotazione
politica
urbanisticamente
riconoscibile)
sia
nelle
immediate
vicinanze,
portarono
alla
luce
centinaia
di
contesti
di
diversa
natura;
nonostante
i
lavori
costituiscano
un
esempio
emblematico
di
archeologia
urbana
va
ricordato
che
ancora
oggi
le
edizioni
dei
dati
mancano
di
quell’
approccio
contestuale
proprio
delle
nuove
acquisizioni
della
moderna
disciplina
archeologica.
L’edizione
degli
scavi,
della
documentazione
stratigrafica
rintracciata,
dell’intera
documentazione
dei
manufatti,
ancora
oggi
risulta
in
gran
parte
parziale;
ai
trenta
volumi
dedicati
all’
agora
manca
un’
edizione
completa
e
spesso,
tranne
alcuni
tentativi
per
settori
limitati
dell’
area,
monumenti
e
manufatti
hanno
seguito
percorsi
di
studio
e
d’interpretazione
differenti,
non
sincronici
e
non
comparati
tra
di
loro.
L’obiettivo
del
mio
lavoro,
pur
tenendo
presente
i
limiti
della
documentazione
a
disposizione,
è
stato
quello
di
rileggere
e
classificare
i
depositi
di
provenienza
della
ceramica
a
figure
rosse
secondo
le
più
recenti
nozioni
di
contestualità
dove
il
significato
dei
singoli
elementi
materiali
può
essere
identificato
solo
sulla
base
della
rete
di
relazioni
che
collegano
ognuno
di
essi
agli
altri
elementi
dello
stesso
contesto;
secondo
questo
approccio
i
depositi
non
costituiscono
una
somma
di
singoli
elementi
letti
autonomamente
secondo
specificità
interne
alle
singole
classi
di
materiali,
ma
rappresentano
“contenitori”
di
molteplici
informazioni
classificabili
a
partire
dall’interrelazione
di
tutti
gli
elementi
che
lo
costituiscono.
I
dati
archeologici
in
questo
modo
divengono
“oggettivi”
e
gli
studi
e
le
classificazioni
tipologiche
delle
singole
classi
di
materiali
concorrono
complessivamente
all’interpretazione
e
costituiscono
indicatori
cronologici,
topografici,
economici,
linguistici
e
sociali.
Una
volta
ricostruiti
gli
interi
depositi,
ho
proceduto
con
l’analisi
dei
materiali,
nel
caso
specifico
dell’analisi
della
ceramica,
dopo
un’attenta
analisi
qualitativa
e
quantitativa
ho
cercato
di
leggere
la
documentazione
vascolare
astraendo
i
vasi
dalle
loro
classi
ceramiche
di
appartenenza
e
di
riconsiderarli
per
categorie
funzionali,
nella
piena
considerazione
che
una
consapevolezza
metodologica
di
una
necessaria
distinzione,
al
momento
dell'analisi,
tra
fattori
funzionali
e
fattori
stilistici
si
è
sviluppata
solo
a
partire
dagli
ultimi
decenni
del
secolo
scorso.
L'assunto
è
che
un
vaso
viene
prodotto
con
determinate
caratteristiche
(forma,
impasto,
trattamento
delle
superfici
ecc.)
in
risposta
a
necessità
di
ordine
pratico,
oltre
che
in
rapporto
a
norme
sociali
specifiche
di
ciascun
gruppo.
Le
finalità
di
questa
prima
fase
del
lavoro
sono
indirizzate
alla
puntualizzazione
delle
cronologie
dei
contesti
e
ad
un
contributo
alla
riflessione
sulla
localizzazione
delle
botteghe.
Partendo
dalle
classificazioni
del
Beazley,
il
secondo
obiettivo
è
stato
quello
di
individuare
un
sistema
di
relazioni
tra
tipologie
formali,
sistemi
decorativi,
temi
e
schemi
figurativi
in
relazione
alla
natura
dei
contesti.
Infine
la
ricerca
è
stata
orientata
ad
analizzare
l’aspetto
della
diffusione
mediante
l’elaborazione
di
carte
di
distribuzione
e
l’analisi
quantitativa
e
qualitativa
dei
dati
relativi
alla
complessiva
produzione
di
un
atelier.[a cura dell'autore] | en_US |