Public history: discussioni e pratiche
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Data
2017Autore
Bertella Farnetti, Paolo
Botti, Alfonso
Bertucelli, Lorenzo
Metadata
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Nonostante le sue contraddizioni e l’eterogeneità delle sue pratiche la
Public History è riuscita a mantenere un’identità di disciplina accademica e, dopo
uno sviluppo fortunato negli Stati Uniti, ha iniziato un suo percorso di
internazionalizzazione, soprattutto nei paesi linguisticamente affini, trovando solo
da poco uno spazio nell’Europa continentale. Nel suo sviluppo internazionale si
confrontano definizioni e applicazioni variegate, con diversi percorsi nazionali alla
Public History.
La Public History non è una disciplina “altra” rispetto alla storia, quanto piuttosto un
approccio fondato sulla priorità di portare in pubblico la storia, di mediare con il pubblico la
conoscenza storica accettando una negoziazione costante con le memorie e gli sguardi altri
sul passato. Il public historian è prima di tutto uno storico che condivide con la comunità
scientifica i fondamenti metodologici e le acquisizioni della storiografia più avvertita. Il suo
scopo è quello di riconoscere la domanda che proviene dalla società, modulare di
conseguenza la propria attività e su queste basi aprire un cantiere comune, in grado di
attrezzare un percorso condiviso che conduca il pubblico dal passato alla storia, dal fatto
all’interpretazione, un processo collaborativo e coinvolgente che condivida interrogativi e
“autorità”, che si chieda cosa significhi pensare storicamente, che espliciti quanto la
conoscenza del passato sia sempre una costruzione e non un ritrovamento.