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dc.date.accessioned2025-07-03T08:31:13Z
dc.date.available2025-07-03T08:31:13Z
dc.descriptionM. Fumini e A. Portincasa, “Mamma fammi la pappa: Italian Food History e Public History”; “Diario Alimentare. Storie di cibo e di consumi” (A. Portincasa); “RAGU - Reti e Archivi del Gusto. Costruire una storia con fragili memorie” (M. Fumini); “Ricostruire ricette storiche. La storia di una ricerca” (L. Cesari); “Metti un portale per il cibo. Gli esempi di “What America Ate” e “Terra di fame di abbondanza”” (F. Chiaricati); in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 124-128.it_IT
dc.description.abstractIn una celeberrima scena del film Speriamo che sia femmina (Monicelli, 1986) il nuovo fidanzato intellettuale di una delle protagoniste si dichiara esperto di tradizioni popolari e racconta di avere riportato alla luce un’antica canzone dimenticata che, si scopre invece, tutti conoscono. Il cortocircuito, esilarante nel film, serve qui a richiamare il rapporto che intercorre fra il cibo e la sua storia. Rapporto solo apparentemente banale e scontato, ma spesso sfuggente per le prassi accademiche esperte. L’analisi in chiave storica di oggetti culturali nel presente globale sembra, infatti, avere mutato il modo stesso in cui i fatti emergono dal fluire della realtà e, dunque, anche il modo attraverso cui le fonti restituiscono validità di prova per la costruzione storiografica. Le tradizioni del territorio o della domesticità – concetti sfuggenti e spesso onnicomprensivi che sarebbe necessario concepire e costruire ogni volta dall’oggetto analizzato – valgono, nel presente, soprattutto per la loro capacità di richiamare valori di consumo o di identità. La messa a fuoco di ciò che l’Italian food è nel mercato globale si fonda su una dialettica, di radice storica, aperta fra l’enumerazione di una ricchezza asistematica da catalogo tendenzialmente infinito, e la sempre parziale focalizzazione di criteri unificanti. Come si comunica tutto questo? Come s’ingaggiano pubblici capaci di entrare e agire nelle molteplici narrazioni possibili entro un tema di tale complessità? Il panel intende proporre suggestioni, esempi e buone pratiche a partire da alcune esperienze in corso.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.rightsCC BY-ND 4.0it_IT
dc.relation.ispartofjournalBook of Abstract 2022it_IT
dc.identifier.citationMila Fumini e Agnese Portincasa, “Mamma fammi la pappa: Italian Food History e Public History” in AIPH 2022 - Book of Abstract. Quarta Conferenza Nazionale di Public History. “Storia bene comune”, Università Ca’ Foscari Venezia M9 – Museo del ’900 Mestre Venezia - Mestre 27-31 maggio 2022, AIPH Associazione Italiana di Public History, 2022, pp. 124-128.it_IT
dc.titlePanel 29 - “Mamma fammi la pappa”: Italian Food History e Public Historyit_IT
dc.sourceUniSa. Sistema Bibliotecario di Ateneoit_IT
dc.contributor.authorFumini, Mila
dc.contributor.authorPortincasa, Agnese
dc.contributor.authorCesari, Luca
dc.contributor.authorChiaricati, Federico
dc.date.issued2022
dc.identifier.urihttps://aiph.hypotheses.org/files/2022/10/BoA-AIPH2022-def.pdfit_IT
dc.identifier.urihttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8406
dc.publisherAIPH - Associazione Italiana di Public History
dc.typeOtherit_IT
dc.format.extentP. 124-128it_IT
dc.identifier.isbn9788894410846it_IT
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