AIPH 48 – Raccogliere, conservare e fare storia con le fonti audiovisive e fotografiche amatoriali e di famiglia. Metodologie, narrazioni, riusi creativi
Date
2019Author
Savorelli, Silvia
Cortini, Letizia
Pagliarulo, Antonella
Palandrani, Aurora
Metadata
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Il panel si propone di illustrare i risultati di progetti di raccolte di memorie e storie
fotografiche e audiovisive in ambito famigliare e amatoriale e i loro riusi in narrazioni di
Public History. L’intento dei contributi sarà quello di evidenziare le metodologie dei
progetti partecipati di ricerca, organizzazione e valorizzazione delle fonti di immagini, a
cominciare dalla loro descrizione secondo standard scientifici.
Si vorrà dimostrare come i soggetti coinvolti in tali iniziative - famiglie, alunni, studenti,
persone singole, operatori culturali, istituti che detengono patrimoni fotografici e filmici,
scuole - possano creare reti virtuose per costruire/ricostruire, nonché scoprire soprattutto da
parte dei ragazzi, storie e memorie al di fuori delle accademie e dei programmi ministeriali
per le scuole.
Le narrazioni prodotte o che continueranno ad essere realizzate, dopo le fasi di raccolta e
ordinamento delle fonti, si possono e potranno declinare in altrettanti progetti diversificati,
tutti partecipati e radicati sui territori, o in specifiche comunità: dalla catalogazione e
digitalizzazione dei materiali raccolti, alla loro pubblicazione sul web, con la creazione di
siti e profili social, a mostre multimediali in luoghi quali scuole, città, località “minori”,
alla costruzione e realizzazione di nuove produzioni audiovisive con la loro distribuzione in circuiti specifici, all’organizzazione di premi dedicati al riuso creativo dei materiali
documentari.
Si cercherà anche di avviare una prima indagine su quali siano gli usi delle fonti amatoriali
nel web, con l’obiettivo di individuare finalità progettuali, modalità di organizzazione dei
contenuti, partecipazione, attiva o passiva, dei
testimoni/soggetti/narratori/protagonisti/oggetti delle narrazioni.
I relatori del panel lavorano in istituti e società che si occupano del trattamento e della
valorizzazione di beni culturali, ma si presentano anche come liberi professionisti –
archivisti, documentaristi, giornalisti, operatrici culturali - che tentano e riescono spesso
anche individualmente, come nel caso di alcuni progetti che saranno presentati, a lavorare e
realizzare iniziative coinvolgendo soggetti sociali specifici (scuole, famiglie, insegnanti,
studenti).