AIPH 9 – Complicare stanca. Le sfide interne ed esterne alla storiografia: il caso del fenomeno neoborb
Data
2019Autore
Carrino, Annastella
Corona, Gabriella
Cammarano, Fulvio
Pinto, Carmine
Fruci, Gian Luca
Palmieri, Federico
Calefati, Christopher
Fiorio, Antonella
Metadata
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Una procedura classica della Public History prevede la proiezione e mediazione delle
attività di ricerca, prodotte all'interno di ambiti "costituzionali" e strutturate in campi
disciplinari, in contesti che non sono quelli dei saperi esperti. Questa mediazione sollecita
una riflessione su come fare divulgazione, tenuto conto anche del fatto che i campi in cui si
produce uso pubblico della storia non sono immobili né immutabili. Si tratta di uno snodo
cruciale: la discrasia fra ricerca scientifica e ciò che circola al di fuori di essa.
Il panel vorrebbe leggere una concreta esperienza alla luce di queste questioni. Il caso è
quello della proposta avanzata dal M5S alle istituzioni locali del Mezzogiorno di istituire il
13 febbraio una giornata della memoria delle "vittime meridionali dell'Unità d'Italia".
In particolare, in Puglia, il consiglio regionale ha approvato tale mozione, suscitando una
serie di reazioni che hanno coinvolto tutte le società di storia italiane, prodotto commenti e
riflessioni sulle testate nazionali e dato corpo a una mozione presentata al Consiglio
regionale pugliese, sottoscritta, fra gli altri, da un cospicuo gruppo di storici e intellettuali
italiani e stranieri.
L'atteggiamento assunto dal mondo della ricerca è stato compatto, proponendo un "noi"
monolitico da opporre nella polemica a un "voi". Nei fatti si tratta naturalmente di un "noi"
complesso, che andrebbe posto sotto osservazione alla luce della messa in discussione,
all'interno del mondo della produzione specialistica. A differenza degli Stati Uniti, dove il reclutamento e l'avanzamento nelle scienze sociali
si realizzano in buona misura sulla base della capacità del ricercatore di fuoriuscire dal
proprio specialismo e produrre ricerca che arrivi all'opinione pubblica, nel mondo europeo
gran parte dell'agenda della ricerca è governata dall'esterno, ad esempio dalle case editrici,
che impongono determinati format e hanno un rapporto complicato con la formazione
accademica. Con pezzi di questo articolato mondo della ricerca l'universo neoborb talvolta
interloquisce, più spesso ne utilizza selettivamente e strumentalmente i risultati.