Intersezionalità e complessità sociale. Una lettura della disparità lavorativa oltre il genere.
Abstract
Il presente saggio mette a fuoco i fondamenti costitutivi della proposta teorica intersezionale,
in particolare quelli connessi allo sviluppo del pensiero femminista di stampo sociologico,
per affrontare il tema della disparità lavorativa in Italia e delle sue implicazioni a livello di
posizionamenti, ruoli, risorse. Inoltre, viene proposta una lettura della dimensione di genere
che vada oltre una logica riduzionista e binaria, maschile/femminile, mostrandone l’intreccio
con altri assi di differenze e di discriminazioni entro complesse e polivalenti configurazioni
relazionali e dinamiche strutturali.
Le donne vengono assunte come gruppo sociale non neutrale né omogeneo, certamente
costruito socialmente, le cui vicende rappresentano soggettività differenti al centro di
asimmetrie di potere che si riflettono nella loro vita quotidiana, generando diversificate forme
di oppressione e di condizionamento non riconducibile alla sola appartenenza di genere.
L’adozione di una prospettiva intersezionale nell’analisi della disparità lavorativa consente
di delineare spiegazioni e ipotesi di cambiamento che tengano conto di quella idea di
complessità sociale con cui è possibile spiegare quei fenomeni che hanno origine
dall’intersezione tra più categorie sociali e che sono propri delle società post-moderne.
URI
https://www.cussoc.it/index.php/journal/issue/archivehttp://elea.unisa.it/xmlui/handle/10556/8697