Magic as a semiotic therapy in artivism: a belief-making theory
Abstract
La magia opera come fenomeno sociale radicato
in una rete complessa di simboli e rituali,
profondamente intrecciati nei sistemi di credenza
della società. Esplorando il retroterra storico
della magia e mappandone le dimensioni
semantiche, questo articolo intende reintegrare
una prospettiva semiotica sul concetto di magia.
La teoria del “belief-making” è centrale in questa
analisi, indicando in che modo il processo di
costruzione della credenza si realizza attraverso
il “triangolo magico” formato da: mago, rituale e
credenza, la cui unità dà luogo all’atto magico.
Questo approccio è applicato nel caso studio
dell’opera Fragmentos di Doris Salcedo,
dimostrando come il processo magico funzioni
negli atti artistici collettivi di guarigione e
restaurazione. Magic functions as a social phenomenon rooted in
a complex web of symbols and rituals, deeply
embedded in societal beliefs. By exploring its
historical background and mapping its semantic
dimensions, this paper aims to reintegrate a
semiotic perspective on magic. Central to this is
the proposal of the “belief-making theory”, which
argues that belief is actively constructed through
a process where magician, ritual, and belief form
a “magic triangle,” making the magical act
possible. This framework is applied in the case
study of Fragmentos by Colombian artist Doris
Salcedo, illustrating how the magical process
functions in collective artivism-based acts of
healing and restoration.